Pubblicato il: 13 Febbraio, 2009

Anna dei miracoli

anna_dei_miracoliIspirato ad una storia vera, il film si colloca tra i capolavori hollywoodiani per la qualità del suo contenuto e il cast esemplare. “Anna dei Miracoli” (The Miracle Worker) con la regia di , vi, esce nelle sale cinematografiche americane nel 1962, approdando in Italia l’anno dopo. E’ la storia di Helen Keller (Patty Duke) una bambina cieca, sorda e muta che apprende l’esistenza del linguaggio solo grazie agli sforzi della sua instancabile istitutrice, Anne Sullivan, (Anne Bancroft) in un’epoca (siamo alla fine dell’800) in cui l’handicap fisico è spesso associato al deficit mentale. Il film rivendica le abilità innate delle persone “svantaggiate” e ribadisce potentemente il primo principio della comunicazione secondo cui “Non si può non comunicare”. Helen appartiene ad una famiglia benestante ed è cieca, sorda e muta fin dai primissimi anni di vita. E’ la seconda di tre figli ma, a causa della sua condizione, i genitori la viziano e le fanno fare tutto ciò che desidera, senza regole, né privazioni. Prima di prendere una decisione drastica e dolorosa, quella di rinchiudere la figlia in un “istituto”, la famiglia decide di appellarsi ad un’educatrice, Anne Sullivan. La donna vuole far capire alla bambina che è possibile infrangere il silenzio dei sensi e comunicare col mondo esterno attraverso il linguaggio, ma Helen non sa cosa sia la parola ed “i segni” che la maestra tenta di insegnarle con le mani per lei non sono altro che “giochi con le dita”. Il rapporto tra la bambina e l’istitutrice non è facile: Helen non conosce la disciplina, tuttavia, la famiglia considera eccessiva la severità della Sullivan. In realtà, Anne conosce bene le difficoltà che incontra chi è “diverso”: un’infanzia difficile e una cecità adolescenziale, le avevano insegnato a non arrendersi mai, da qui la tenacia e la determinazione di una donna che, grazie alla sua inflessibilità, riuscirà in un’impresa quasi impossibile. La Sullivan è fortemente convinta delle potenzialità di Helen e della sua infinita voglia di imparare, ma occorre innanzitutto domare quello spirito ribelle. Dopo mille tentativi, stanze lasciate in subbuglio, liti e controversie varie, Helen scopre che dietro quel “gioco con le dita” si nasconde un universo sconosciuto e fatto di parole, il linguaggio, e che grazie ad esso può uscire dalla prigione dei sensi: questa consapevolezza le cambia la vita. Vincitore di due premi Oscar, “Anna dei Miracoli” è un film in cui speranza, tenacia e disperazione si intrecciano inscindibilmente e il risultato è un mix di emozioni difficilmente riproducibili. La semplicità del bianco e nero, le immagini essenziali, i significativi primi piani sono elementi che affascinano lo spettatore, totalmente rapito dalla bellezza di una storia vera e senza tempo e che si traduce in un messaggio di speranza di fronte alle piccole, medie e grandi difficoltà della vita.

Francesca Squillaci

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