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L’arco azzurro del cielo d’Engadina

Molti turisti, davanti ai paesaggi mozzafiato dell’Engadina, si sono sicuramente stropicciati gli occhi per l’incredulità. Tuttavia non si tratta di una scenografia o di una cartolina, è tutto incantevolmente vero. Situata nel Canton Grigioni, in Svizzera, ai piedi del ghiacciaio del Bernina, l’Engadina è una delle valli più abitate d’Europa, e non è difficile capire il perché. Il suo nome significa giardino dell’Inn, fiume che percorre la vallata per il primo tratto. Le Gole di Zernez la dividono in Alta e Bassa Engadina, luoghi diversi tra di loro: nella parte superiore infatti troviamo una vasta zona pianeggiante, boschi e quattro magnifici laghi, tra cui il St. Moritz; nella parte inferiore troviamo gole profonde scavate dal corso dell’Inn e pendenze più scoscese. Ma le differenze non sono soltanto naturalistiche. Se nell’Alta Engadina, in particolare a St. Moritz, si riunisce tutto il jet-set internazionale, gli hotels sono lussuosi, i negozi ricercati e l’atmosfera raffinata, nella Bassa Engadina, complice forse la maggior asprezza del territorio, non c’è traccia di stars e red carpet. Borghi autentici con case decorate con i rinomati sgraffiti, boschi incontaminati, luce, fiori, silenziosa natura. La magia di questi posti spinse Giovanni Segantini (1858 – 1899), pittore divisionista, a stabilirvisi e trasporre sulle tele la bellezza che lo circondava. Dopo avere studiato a Milano, alla prestigiosa Accademia di Belle Arti di Brera, Segantini comincia la sua scalata verso la meta finale dell’Engadina, lontano dalle luci della ribalta, ma così innamorato di quell’altra luce che trovò sulle montagne, perfetta per l’ottima riuscita dei suoi dipinti. Dal 1886 fino alla morte visse sulle Alpi e durante quegli anni la gente del posto imparò a stimarlo tanto da considerarlo uno di loro. Il suo paese preferito fu Savognino, dove dalla sua finestra scorgeva: «il cielo azzurro e profondo, la vallata inondata dal sole, i campi di avena tagliata luccicanti al sole come pagliuzze d’oro». In seguito si trasferì a Maloja, ancora più su, considerando l’Engadina la regione «più varia e ricca di bellezze ch’io conosca». E sebbene siano trascorsi più di cento anni dalla sua affermazione, l’Engadina è ancora oggi uno dei posti più suggestivi del mondo. E Segantini, nelle sue ultime tele, dà vita a tutte le meraviglie engadinesi. Famoso il Trittico della Natura, opera portata a compimento negli ultimi anni, tra cui molto evocativo è La Vita (1896-99, olio su tela, 191 x 322 cm, St. Moritz, Museo Segantini). Le sue valli innevate, i tradizionali treni rossi delle Ferrovie Retiche, resti di imponenti castelli, romantici paesaggi rurali, orride gole scavalcate da altissimi viadotti e le decine di villaggi curati e pieni di fiori. Bellissima sia d’estate che d’inverno, in Engadina ognuno potrà trovare la vacanza che cerca.

Giuseppina Cuccia