Arriva la tassa sul telefonino
E’ questo il contenuto del decreto con cui il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi si appresta ad attuare per aggiornare le norme sul copyright. Un colpo tra gli 80 e i 300 milioni di euro, una tassa su cellulari e pc a tutela dei titolari di diritti di opere scaricate dagli utenti. Sovrapprezzo sui device elettronici in base alla loro capacità di memoria. La logica è semplice: la maggior parte della musica e dei video si consuma ormai via smartphone e in Italia pare che la quota sia superiore anche a quella dell’iPod. Quindi si vuole estendere la tassa a tutti i supporti e gli apparecchi in grado di riprodurre “opere dell’ingegno”: non solo cd e dvd vergini, masterizzatori, videoregistratori o lettori mp3 ma anche hard disk, chiavette usb e telefonini con funzionalità da riproduttore multimediale.
Dalle anticipazioni, pare che le nuove tariffe saranno proporzionate alla capacità di memoria di apparecchi e supporti e non calcolate in percentuale sul prezzo di vendita: insomma, una vera e propria “tassa sulla memoria”. Favorevole al decreto è ovviamente la SIAE. Ma è sicuro che si tutela il copyright o è un ulteriore abuso nei confronti dei consumatori? Il ministro Bondi risponde che “il sovrapprezzo è per compensare i mancati introiti per gli autori dovuti alle copie per uso privato, a tutti i dispositivi elettronici in grado di memorizzare dati”. Insomma prima concedono e poi rivogliono tutto indietro e con gli interessi. Come al solito.
Caterina Tipa