Articolo 1: la dignità nella fogna
Sul tema del lavoro si è incentrato l’incontro che l’11 settembre presso Le Ciminiere di Catania ha visto il partito dell’IDV attento alle problematiche legate all’occupazione nel sud. In merito a ciò l’Onorevole Leoluca Orlando si è così espresso:
“Senza lavoro non c’è dignità. Senza lavoro non c’è libertà. Senza lavoro non c’è legalità. E, soprattutto, senza lavoro non c’è cittadinanza! Questo Governo vorrebbe una Repubblica fondata sul favore più che sul lavoro. Si parla da un po’ di ‘fuga dei cervelli’, ma il dramma non sta nei migliori che se ne vanno quanto nel fatto che diventano migliori quelli che se ne vanno, perché in questo Paese la domanda per offrire un lavoro non è “Cosa sai fare?”, ma “A chi appartieni?”.
Il discorso è stato poi spostato verso un altro grave problema come quello delle zone altamente a rischio in termini di ecologia e salute (sia quelle già esistenti e ignorate, sia quelle che si aggiungeranno) con la scelta del Presidente della Regione di aver accordato l’installazione del nucleare in Sicilia. E’ stato poi dato spazio anche ai problemi dei precari della scuola in protesta (presenti in numero cospicuo) che ha visto come portavoce Giovanna Nastasi, insegnante di Lettere, che è intervenuta con un discorso che ha acceso gli animi e suscitato continui e caldi applausi:
“I precari – ha spiegato la Nastasi – hanno proposte concrete: 1) una dura battaglia parlamentare che coinvolga tutta l’opposizione compresi, finalmente, gli onorevoli del sud; 2) un’informazione capillare che investa soprattutto le famiglie. Inoltre – ha aggiunto – se una scuola privata dovesse prendere anche un solo centesimo dalla scuola pubblica si dovrà allora attingere alle graduatorie permanenti dove sono inseriti tutti i docenti che in questi anni hanno fatto intensi sacrifici! Diciamo anche no ad un nuovo sistema di reclutamento che affianchi modalità alternative alle graduatorie già esistenti”.
Il problema urgente dei tagli dei precari in Sicilia non ha però prevalso sull’indignazione ancora più grande che è stata quella dell’infelice scelta di un paese leghista di rimuovere il nome di Peppino Impastato, vittima ed eroe di mafia, al cui ricordo era stata dedicata la biblioteca del paese. “Questo è un Paese in cui anche la memoria è precaria”, ha espresso con rammarico e rabbia la portavoce dei precari.
Sabina Corsaro
I video della protesta
Antonio Condorelli (Portavoce Precari Catania)
L’Europarlamentare Leoluca Orlando con i precari
Momenti della protesta – prima parte
Momenti della protesta – seconda parte