Berlusconi bis
Manco nelle peggiori osterie si serve questo Berlusconi bis che è il tonno in scatola che le nonne avevano comprato nelle vecchie “Standa” e i nipoti ritrovano in cucina, scaduto e fetido come le carcasse di chi si spegne ma vuole far morire i suoi vicini. E allora si raduna nei palazzi dei lussuriosi la catena degli infermieri che curano questo lascivo vecchio ma stanno facendo morire questo paese di ragazzine usate come stuzzicadenti da vecchi bavosi. Il Berlusconi bis, è quindi come le sue notti: il viagra di una reliquia, tutto riporti e lozioni per capelli mentre sta facendo cadere i capelli all’Italia che studia; è infatti soltanto la caramella di un farmacista stregone. Peggio del raffreddore che ritorna dopo la febbre, della Juve in serie C, o del ritorno del Maurizio Costanzo show, stantio ma non per questo pericoloso come i rigurgiti, il vomito degli ubriachi: è la Salò del bunga-bunga. Eppure il senile/bardascio si prepara alla resistenza, invoca la guerra civile (preparatevi quindi, soprattutto le donne con la cintura di castità) e ha già pronti i suoi luogotenenti: da Capezzone, al Trota Bossi, dal fante Bondi al bidello della giustizia Alfano. Più che un bis sembra l’horror di chi vuole essere eterno ma è caduco come le foglie dell’autunno; l’architetto che sivuole rifare il casale con la maceria perché fa moda ma è lui stesso maceria. Il bis dovrebbe essere l’allegria della festa, del pranzo domenicale, il bacio degli sposi che si prestano alla pubblicità degli invitati ma il Berlusconi Bis, è l’atomica del futuro, il violino di Uto Ughi bruciato nel falò, è l’avvisaglia di Pompei.
Berlusconi ancora, potrebbe mettere in discussione la stabilità della torre pendente di Pisa: è futuro archeologico.
Carmelo Caruso