Pubblicato il: 5 Luglio, 2010

Brancher

Eravamo pronti a schiaffeggiare Brancher, ma improvvisamente ci siamo fermati. E voi direte perché?

Ma perché pure gli schiaffi  su carta, noi li pesiamo, e abbiamo atteso dunque le risposte del neo ministro.  Interrogato sulle sue deleghe, il ministro ha risposto di andare a leggere la gazzetta. Peccato che qualcuno non meglio identificato (si presume il solito giornalista) abbia strappato la pagina dove si parlava proprio delle mansioni di Brancher.

Le deleghe non si trovano, come il Graal tutti lo cercano e nessuno lo trova. Aleggiano ipotesi.

1)Brancher è un personaggio mitologico come l’unicorno antropomorfizzato in ministro.

2)A Brancher si deve credere per fede, perché presto arriverà il verbo e con il verbo pure le deleghe, e con le deleghe il ministro separerà coloro che hanno creduto da coloro che hanno osato chiedere se lui fosse davvero il re dell’imbroglio.

3)Brancher è il Cannavaro di Berlino.

4)Brancher sta recitando la parte di Estragone in “Aspettando un po’ di senso dello Stato”.

E non ci crederete: è arrivata la colomba Elio Vito, ministro per i rapporti con il parlamento, che finalmente ha rivelato l’identità e la missione di Aldo Brancher.

Egli è un coadiuvatore dei ministri verdonici.  Egli è lo spinterogeno delle riforme, il parmigiano sulla pasta, il borotalco per il bambino, ma che dico egli è……:

Ah! Ora ho capito dove era andato a finire il naso del mio Pinocchio di legno.

Carmelo Caruso

Lascia un commento

Devi essere collegato to post comment.