Campania: cancellata la commissione Anticamorra
A distanza di due mesi dalle elezioni regionali, il nuovo consiglio della Regione Campania ha provveduto a istituire le commissioni consiliari: sono otto quelle permanenti e quattro invece sono state annoverate tra le speciali. In particolare, tra le commissioni consiliari speciali, che hanno la funzione di indirizzo e di controllo, salta all’occhio l’assenza della commissione Anticamorra. Il consiglio regionale ha infatti istituito la commissione per il controllo delle attività regionali e dei fondi a disposizione degli enti; quella per le politiche giovanili e per la disoccupazione; quella per le bonifiche ambientali e per lo smaltimento dei rifiuti e quella per la prevenzione del mobbing. Manca, quindi, la commissione contro la camorra e la criminalità organizzata, presente nella precedente legislatura e che di solito veniva affidata ai membri dell’opposizione. Non si tratta solo di una scelta simbolica, ma di una mancanza vera e propria in una Regione in cui la vera emergenza è proprio rappresentata dalla malavita organizzata: faide camorristiche, estorsioni, omicidi. Ecco perché si grida allo scandalo. Negli anni precedenti, la commissione Anticamorra era l’unica tra le commissioni speciali a funzionare adeguatamente: all’attività dei suoi rappresentanti si deve ad esempio la legge che introdusse un fondo antiracket accessibile a imprenditori capaci di ribellarsi alle estorsioni; un’azione di monitoraggio territoriale e varie misure di sostegno alle vittime delle organizzazioni criminali. L’errore, voluto o meno, è abbastanza evidente e adesso il consiglio regionale si muove per cercare di porvi rimedio. Per farlo, però, ci sarà bisogno di modificare lo statuto visto che lo stesso prevede un massimo di 12 commissioni consiliari: ovviamente non sarà possibile eliminarne qualcuna perché si andrebbero a toccare i precari equilibri all’interno del partito di maggioranza, già alle prese con le proteste del covo degli esclusi dagli assessorati.
Massimiliano Mogavero