Mentre poco lontano ad Ivrea si fa di virtù spremuta con la celebre battaglia delle arance, al di là del confine si guerreggia con fiori. E non è tanto per rinverdire il già rigoglioso immaginario che associa i francesi a damerini tutti moda e gourmet. È il carnevale di Nizza, che delle meraviglie della riviera ha fatto tesoro sin dal 1876.

Ad aprire le celebrazioni è l’arrivo del Re del carnevale. Poi per tutto il mese di febbraio gli appuntamenti ruotano attorno alla processione dei carri, alla sfilata notturna e alla battaglia dei fiori. Crisantemi, garbere, margherite, iris, gladioli ed ovviamente mimose, simbolo cittadino, rispolverano a loro modo lo slogan studentesco degli anni ’60.

Piazza Massena e la Promenade des Anglais quest’anno saranno il palcoscenico e la passerella per i carri floreali de “Il re del pianeta Blu” e questa volta non è Pandora di Avtar. È il sogno ecologico, una fantasia che in un certo senso vuole fare ammenda di tutti gli errori umani che dà nome al tema di quest’edizione, ma non c’è niente di alieno: solo la riscoperta di una consapevolezza dimenticata sotto un manto di polveri sottili.

Il risultato è un maquillage di frotte di turisti e veri e propri ingorghi che si estendono fino alla Sanremo del Festival della canzone e tutto per quindici giorni che i Nizzardi nonostante i disagi amano ed attendono durante l’anno.

Per gli amanti dell’acido citrico e della vitamina C, però, una possibilità è concessa anche lungo la riviera francese con La fete du citron à Menton. Niente guerriglia da arancia contundente, bensì una raffinata sfilata sotto l’egida degli agrumi. Più vicina allo spirito nizzardo che a quello piemontese, nonostante sia a solo un chilometro dal confine, la sfilata di Menton propone esibizioni notturne, carri a tema, esposizioni nei bei giardini Bioves dove vengono riprodotti i quattro angoli del pianeta, tutti in superbe architetture di agrumi.

Luca Colnaghi