Pubblicato il: 29 Dicembre, 2009

[Ciclo Autori Italiani] Un borghese piccolo piccolo

Tratto dall’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami, “Un borghese piccolo piccolo” è un film di Mario Monicelli del 1977 interpretato da uno straordinario Alberto Sordi, che regala in questa pellicola una delle migliori interpretazioni della sua lunga e fortunata carriera. “Un borghese piccolo piccolo” può essere definito un film anomalo, inconsueto, atipico, considerata la lunga filmografia dei due artisti che in questa pellicola vestono entrambi i panni della più cupa tragicità umana.

Le tristi vicende di Giovanni Vivaldi – impiegato ministeriale che assiste alla morte accidentale del figlio Mario durante uno scontro tra la polizia e un rapinatore di banca – scatenano la reazione violenta del padre che decide di farsi giustizia da solo, accecato dall’odio e dalla rabbia di aver perso per sempre la possibilità di vedere realizzati i suoi sogni e di riscattare se stesso da una vita mediocre e ordinaria attraverso i successi del suo unico figlio. Spinto da un’irrefrenabile sete di vendetta il borghese Giovanni, persona sommessa e debole per natura, si trasforma in un disumano giustiziere.

La drammatica trasformazione del protagonista è metafora lucida e tagliente del mutamento di un’intera società, la fredda e spietata analisi di quei falsi valori borghesi su cui essa si regge, la perdita di un senso collettivo e civile che si esplica nell’impietosa e feroce follia vendicatrice di un individuo. Siamo nel 1977, l’Italia è sconvolta da un’ondata di violenza  sociale senza precedenti e “Un borghese piccolo piccolo” sembra dirci che anche la commedia all’italiana, di cui Monicelli e Sordi furono illustri esponenti, ha concluso il suo corso: non si possono più realizzare film che facciano sorridere ridicolizzando e sbeffeggiando i vizi degli italiani. Nello sguardo allucinato di Alberto Sordi e nella sue gesta d’inaudita brutalità, possiamo osservare tutta la frustrazione di un uomo, la definitiva perdita di ogni carattere comico e positivo delle debolezze di un popolo.

Aldo Nicodemi

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