Pubblicato il: 22 Maggio, 2009

[Ciclo librerie]CUECM, la libreria degli Universitari

cuecm_tomasmascaliDavanti alla Facoltà di Lettere e Lingue di Catania vi è una libreria tanto piccola quanto importante per tutti gli universitari, la CUECM. Abbiamo parlato con chi la gestisce attualmente, il signor Poratti, che ci ha innanzitutto raccontato le origini di questa libreria. Negli anni ’70, appena usciti dal movimento studentesco universitario del ’68, nacquero molte cooperative per agevolare il Diritto allo Studio, che ancora non era certamente ben sviluppato. “La clientela che frequentava i nostri locali ai primi tempi era decisamente legata alla sinistra, ai sindacati…oggi però un simile atteggiamento non conviene più“, ricorda Poratti. La CUECM in particolare è nata per sostenere gli studenti di Scienze della Formazione (il nome infatti significa Cooperativa Universitaria Editrice Catanese Magistero, laddove “magistero” è il vecchio nome di Scienze della Formazione, facoltà in cui confluivano gran parte dei diplomati del magistrale). Non manca molto prima che anche in questa chiacchierata, come nelle altre di questo ciclo, emergano amaramente riferimenti a difficoltà economiche. “Inizialmente avevamo una sede in via Etnea, ma come è capitato a molte altre librerie, siamo stati costretti a spostarci in locali più modesti e defilati“, ci dice Poratti. I fattori della crisi? I soliti: le grande librerie di catena e internet. Eppure per quanto riguarda quest’ultimo elemento, che sta subentrando con tutta la sua forza anche nel mondo dell’editoria, Poratti si dimostra molto aperto, riconoscendone gli innegabili vantaggi. Uno su tutti, quello di abolire anche le distanze più grandi, in favore dell’immediatezza e della velocità, e anche dell’ampliamento del bacino di utenza. Ormai la lettura è diventa un fenomeno di massa, persino le edicole vendono libri in quantità. Ciò su cui Poratti batte molto è la necessità di adattarsi in un mondo che ormai è in continua evoluzione: è inutile restare coi piedi piantati e perdere occasioni. La situazione è precaria, ed è inutile negarlo, e visto che la possibilità di abbassare i costi non c’è, bisogna inventarsi sempre qualcosa di nuovo. Si deve ampliare l’offerta e coinvolgere maggiormente i clienti. “Mi piacerebbe molto poter ampliare i locali per potar ospitare mostre fotografiche“, ci dice. Ma anche l’idea delle librerie \ coffee shop in cui si può sedere a bersi un caffè mentre si sfoglia un libro è ottima. Sotto certi altri aspetti non si può fare molto, invece. La riforma del settore scolastico, ad esempio, con l’innovazione degli e-book, i libri scaricabili direttamente da internet, non è in nessun modo conciliabile con la floridezza del settore, così come l’idea di stabilire un filo diretto tra produttore (casa editrice) e consumatore (il lettore), abolendo l’anello intermedio costituito dalle librerie. “Non è un male assoluto, comunque: si viene incontro agli studenti, è questo l’importante“, riesce comunque a dire, molto lucidamente, Poratti.

Tomas Mascali

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