Pubblicato il: 16 Giugno, 2010

De Niro: “girerò un altro film con Scorsese”

È difficile scrivere in maniera oggettiva il resoconto di un avvenimento che vede coinvolto di persona uno dei mostri sacri della storia del cinema. Innanzitutto è necessario dire che Robert De Niro (presente a Taormina il 13 Giugno in occasione del Festival del Cinema) è davvero come appare nei film. Imponente, sicuro di sè, con quella risata da picciotto di Little Italy che lo ha caratterizzato in tanti suoi capolavori. La mattinata è iniziata con la proiezione, nella Sala Congressi di Taormina, di “The Good Shepherd”, film del 2006 dello stesso De Niro. Alla fine della proiezione la sala era gremita in ogni ordine di posti e, finalmente, il grande attore ha fatto il suo ingresso. L’incontro si è strutturato come una conversazione in cui De Niro ha risposto a varie domande sulla natura del suo lavoro, sulle sue idee sul cinema moderno e sul suo modo di affrontare la regia e la recitazione. Tra le risposte più interessanti, una che farà felici i fans di una delle sue pellicole più note, “Quei Bravi Ragazzi”: De Niro ha infatti parlato del suo prossimo progetto con il regista Martin Scorsese, un film tratto dal romanzo-confessione “I heard you paint houses” di cui è già stata scritta metà della sceneggiatura e che ricorderà nelle tematiche appunto il capolavoro dello stesso Scorsese del 1990. Non è mancato un commento sul cinema italiano d’oggi, sul quale l’attore statunitense ha dovuto confessare una certa ignoranza specie in materia d’attori, anche se, poco dopo, ha confessato di aver visto e apprezzato “Manuale d’amore”, di Veronesi.

Un momento curioso e un po’ triste si è verificato alla fine dell’incontro: un ragazzo visibilmente emozionato ha parlato a De Niro della situazione della Mafia nel gelese, dandogli un po’ di foto dei suoi parenti uccisi da Cosa Nostra. Non vi era una domanda sottintesa nell’intervento, che per la verità ha creato un po’ di imbarazzo, e De Niro non ha commentato se non con uno sguardo che lasciava intendere la solidarietà verso le lotte di una terra che, seppure sotto la lente forzatamente distorta di un film come “Il Padrino”, ha imparato a conoscere.

Tomas Mascali

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