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Distributori di profilattici a scuola e nelle sedi universitarie

L’idea è del Consiglio provinciale di Roma

L’iniziativa, spiegano i promotori, sarebbe la prima in Italia del genere. È un modo per  promuovere campagne per la prevenzione dell’Aids e opportunità per gli istituti, che volessero avvalersene, di progetti, per l’informazione sessuale e in questo ambito il sostegno, agli istituti superiori e alle università che ne faranno richiesta, di installare distributori di preservativi.

Gli studenti dell’Uds si sono detti d’accordo con la giunta provinciale romana. “Siamo contenti che la provincia di Roma abbia fatto questo passo. Ora la nostra campagna mira a rendere gratuiti i preservativi nella fascia di età dai 16 ai 30 anni” ha dichiarato il coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti (Uds) Tito Russo. “Tutti i governi che si sono succeduti in questi anni sono stati un po’ restii a facilitare l’accesso a pratiche contraccettive, sia perché un po’ sotto le ingerenze del Vaticano sia per questioni di lobby economiche”. A Roma è stato fatto un passo importante,ma i distributori da soli però non risolvono il problema, accanto a loro serve una cultura della sessualità consapevole.

Contraria invece all’iniziativa l’opposizione. “I distributori di preservativi nelle scuole – ha detto Enrico Folgori, vice-capogruppo del Pdl – non sono la via migliore e lungimirante per contrastare il flagello dell’Aids né per tutelare la vita umana. Piuttosto serve un’educazione giusta per svolgere una vita ragionevole senza eccessi. Siamo d’accordo con la campagna di sensibilizzazione, e anche noi abbiamo proposto una serie di iniziative per l’educazione sessuale nelle scuole, ma andrebbe fatta prima di installare i distributori, non il contrario”.

Il testo approvato prevede, comunque, che l’ultima parola spetti agli istituti. I quali potranno quindi anche rifiutare l’installazione dei distributori. Ma è necessaria l’installazione di un distributore proprio all’interno della scuola? Quante farmacie sono vicine le scuole e quindi i distributori altrettanto vicini. Il problema è che si tende a prevenire l’effetto e non la causa delle situazioni con soluzioni piuttosto superflue a volte. Come biasimare l’opposizione quando sostiene che è necessaria una educazione alla sessualità consapevole e responsabile piuttosto che un profilattico.

Caterina Tipa