Pubblicato il: 27 Febbraio, 2009

Dobbiamo forse andarcene?

dobbiamo-forse“Dobbiamo forse andarcene e voltare le spalle al mondo e alla sua sporcizia?”

Mi hanno messo in catene
ma il mio cuore è libero di sperare di credere
in un avvenire radioso di sole.
Là, se domani muoio,
slegatemi i piedi.

Nel mondo di oggi la cultura ha un posto sempre meno importante e soprattutto la conoscenza storica è sempre più sbiadita nel nostro bagaglio culturale. I libri di storia sono sempre più scarni e riduttivi; si apprende infatti generalmente tramite internet, che per quanto innovativo e ricco di informazioni è una sorta di ripiego culturale. Eppure i più grandi tesori per la nostra mente assetata di sapere, si trovano proprio tra le pagine dei libri. Famosissimo capitolo della storia è la Resistenza partigiana durante la Seconda Guerra mondiale. L’errore principale di molti libri scolastici è quello di presentare i fatti storici come freddi elenchi di cronaca lontana e approssimativa, priva di attrattiva, di audaci collegamenti e di ricerche approfondite. “Lettere di condannati a morte della Resistenza europea” è un viaggio dentro la realtà storica, dentro cioè l’animo di coloro che hanno fatto parte della storia. Attraverso questa toccante raccolta, si possono conoscere le più vibranti emozioni dell’animo umano e la forza, soprattutto, di uomini che portarono avanti le loro idee senza paura di morire. Uomini semplici, né politici, né generali, né personaggi di rilievo. Qualcuno potrebbe dire che è roba vecchia, che è acqua passata e soprattutto che i morti sono morti. Si sbaglierebbe. La storia si ripete, gli uomini si ripetono ma le emozioni che ci lasciamo strada facendo sono sempre gradite a coloro che vivono. Leggendo le lettere di persone comunissime che non avevano nessun ruolo importante, si colgono interessanti disegni del senso della vita. Nelle situazioni più estreme e al limite tra la vita e la morte, l’animo umano si mostra per quello che è, in un’integrità tutta particolare e non vi è nulla di più affascinante e tragico di questo. Vivremmo in un mondo migliore se ognuno agisse e pensasse ogni giorno come se fosse l’ultimo. In queste lettere c’è tutta la determinazione e la serenità di persone che sanno con certezza di aver agito nel migliore dei modi; c’è tutto l’eroismo di persone che hanno avuto il coraggio di esprimere e pretendere la libertà dell’umanità; c’è tutto l’affetto incondizionato e sincero verso le persone amate. Questa è la vera storia: le voci che vivono ancora e che parlano ancora, raccontando i fatti e permettendoci di riviverli.

Elena Minissale

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