Pubblicato il: 28 Luglio, 2009

Dormire in aeroporto

dormire in areoportoCapita. Come la pioggia dopo che si è lavato l’auto. Dormire in aeroporto. A volte perché si è perso la coincidenza, a volte per risparmiare, altre perché il volo è stato soppresso. Certo se siete alle Maldive e siete Paolo Maldini non penso corriate il rischio, però nel caso siate squattrinati, o semplicemente molto sfortunati, esiste il sito che fa per voi. www.sleepinginairports.net, guida pratica all’ergonomia della poltrona delle sale d’attesa prima e dopo il metaldetector, tana del Bianconiglio per eccellenza. Trionfo del non luogo direbbero alcuni. Ma mai falsità più grande venne coniata. Perché un aeroporto non tira l’altro. Cambiano la comodità delle sedie, dei bagni, la pulizia delle docce, il microclima degli ambienti interni. Tutto questo e molto di più su The Budget Traveller’s Guide to Sleeping in Airoports frutto della mente diabolica di una trentenne canadese, Donna McSherry, ex agente di viaggi. Personaggio peculiare per lo meno, potenzialmente ricercata in Irlanda per aver dichiarato di essere studentessa nonostante non lo fosse da tempo, cugina alla lontana del Viktor Navorski di The Terminal (Spielberg, 2004), a capo di un’associazione di bontemponi chiamata Cheap Like Me Travel Society. Sembra uno scherzo, ma sul sito sono schedati più di 6000 tra aereoporti, stazioni di pullman e treni. Vuol dire che i pazzi squattrinati sono tanti. Medaglia d’oro a Singapore. Maglia nera al Charles de Gaulle a Parigi e a Roma Fiumicino, paragonabili all’inferno in terra viste le luci forti anche di notte e la densità di popolazione media per poltrona. In un futuro forse i voli con scalo avranno un costo in base a quante stelle ha l’aeroporto intermedio, anzi in base a quanti cuscini d’oro, questo il nome del premio conteso. All’inizio il servizio era stato pensato per insegnare alle nuove generazioni come viaggiare da veri hippies del nuovo millennio. Ma oggi i giovani hanno il couch surfing (ricordiamo www.couchsurfing.com), chi proprio ha il porcellino anoressico può giocare la carta della staycation, dire in maniera trendy che si sta a casa e non si va in ferie insomma. Nell’epoca del overbooking e del fallimento di Alitalia, la Budget Traveller’s Guide è un toccasana. È anni ormai che le compagnie non forniscono ai passeggeri rimasti a terra un voucher per un motel vicino l’aeroporto. Le hostess sono armate di sorrisi in plastica. Roba che manco da McDonald’s. Questa è la rivolta di Spartaco. Dai piani bassi, il pavimento per l’appunto. A decretare classificare e dare voti sono gli stessi passeggeri, attenti e puntigliosi saggiatori di poltrone con o senza braccioli, moquette sul pavimento e altri confort. Pare che l’area di arrivi sia più confortevole di quella delle partenze. Utili anche i consigli per preparare un kit di sopravvivenza. Brevetto Vietnam. Fra i must oltre a riviste e snack: mascherina per occhi, tappi, post.it e penna per scrivere l’orario in cui si vuole essere svegliati. Per i più esigenti Mini Motel. Tenda monoposto con tanto di materassino, cuscino, luce per leggere e sveglia. 50 dollari e può essere vostra.

Luca Colnaghi

Lascia un commento

Devi essere collegato to post comment.