Droghe: pagare lo sballo con la vita
Estate 2012: da sempre la stagione calda appartiene alla gioventù, ovvero a chi ricerca l’attimo, la passione fugace del momento, l’emozione mai provata prima che sconvolge e lascia senza parole: ovvero chi vuole trovare lo sballo, senza freni e senza controllo. Uno sballo che non può non comprendere l’alcool, il maggiore responsabile degli incidenti stradali nei week end e le droghe, che continuano drammaticamente ad evolvere in mix sintetici sempre più letali. Infatti, accanto a quelle tristemente diffuse e conosciute da anni (come la marjuana, la cocaina o l’eroina) si aggiungono nuove droghe sintetiche già molto famose all’estero per i loro effetti devastanti sul corpo e sulla psiche di chi ne fa uso. Sicuramente quella di cui si è parlato di più ultimamente è la cosiddetta “droga cannibale” meglio nota come “settimo cielo” o “sali da bagno”. Essa viene associata a diversi episodi di cannibalismo verificatisi negli Stati Uniti, ed uno di questi a Genova. Tale soprannome è però stato smentito dagli esperti: diversi studi (come quello dell’università del North Carolina Health Care) hanno dimostrato che essa agisce come la cocaina, e contiene diverse molecole sintetiche tra cui il mefedrone, che agendo sul lobo frontale (quello legato alla personalità) porta colui che la assume a perdere i propri freni inibitori fino ad assumere atteggiamenti aggressivi, che in alcuni casi che hanno addirittura portato il consumatore a mordere il viso di altri esseri umani fino a sfigurarlo. La droga del cannibale è economica, non ancora regolamentata e facilmente reperibile su internet: elementi che la rendono un facile appiglio per giovani alla ricerca dello sballo estremo. La stessa cosa vale per il krokodil, un tremendo mix di benzina e sostanze acquistabili in farmacia senza ricetta che arriva dalla Russia. Dal 1991 (ovvero l’anno del crollo del dominio sovietico) ad oggi, il consumo di sostanze stupefacenti nel paese è cresciuto a dismisura: la popolazione ha perso il proprio punto di riferimento, e soprattutto nelle zone meridionali, geograficamente più vicine ai paesi che commerciano la droga, il 20% della popolazione soffre di dipendenza da sostanze stupefacenti. Anche qui, i giovanissimi sono coloro che pagano lo scotto più alto: il krokodil, consumato per lo più da chi non può permettersi l’eroina, li uccide in pochissimo tempo, mietendo vittime che spesso non hanno nemmeno vent’anni. Non solo: il nome di questo mix deriva dal fatto che la pelle di chi ne fa uso assomiglia molto a quella di un coccodrillo, squamosa e piena di ulcere che in molti casi portano persino all’amputazione della parte del corpo interessata. E di nuovo, osservando le immagini di ragazzi sfigurati o la cui vita è stata compromessa per sempre a causa dello sballo, la domanda è sempre la stessa: vale la pena di perdere la vita per lo sballo di una sera? Ed è possibile che non ci sia un modo diverso per divertirsi dall’affogare il cervello in una siringa?
Sara Servadei