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Facebook: razzismo anche sui cani

Stavolta tocca al migliore amico dell’uomo

Il gruppo, nato sul popolare social network, si chiama “I cani sono impuri: l’Iran ha ragione, provvediamo anche in Italia” . L’amministratore inoltre scrive: “E’ di pochi giorni fa la notizia giunta dall’Iran, in cui sarebbe stata emessa una fatwa contro il cane, perché è “immondo” ed è legato ai costumi “occidentali”. Non può essere portato a spasso né tenuto a casa o in giardino. E, riflettendo bene, come dargli torto? Il cane è effettivamente un ricettacolo di microbi, virus e parassiti. Noi passiamo la maggior parte del nostro tempo a contatto con queste potenziali bombe patogene. Perché rischiare sicure epidemie per un malgiustificato senso del dovere verso un animale opportunista come il cane? Questo gruppo propone l’approvazione in Italia di un provvedimento simile a quello preso in Iran: vogliamo che la nostra umanità, i nostri figli, possano vivere al sicuro, lontano da germi canini. Risolvendo così in maniera definitiva, anche il problema del randagismo“. Sembra che il gruppo in questione promuova una simile legge apparentemente per una questione igienica e di salvaguardia dell’umanità. Senza considerare che si è esposti ad ogni genere di pericolo chimico creato, nella maggior parte dei casi, dalla mano dell’uomo come ad esempio l’eternit, gli OGM, la famosa “mozzarella blu”, le vernici tossiche e tanto altro ancora che avvelena l’umanità senza che questa se ne accorga in tempo. Ciò nonostante ci si preoccupa dei cani che da sempre vivono al fianco dell’uomo con l’ultimo intento di danneggiarlo. Oltre ai gruppi razzisti gli amministratori di facebook dovrebbero vietare anche la formazione di gruppi così disinformati e, ahimè, ignoranti.

Caterina Tipa