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Flash of genius

“Flash of genius” è il primo film di Marc Abraham, uscito negli Usa e accolto senza grande clamore lo scorso 2008; racconta una vicenda realmente accaduta, quella dell’inventore Robert Kearns, “colui che osò sfidare il colosso Ford”. Derubato di una propria idea (il tergicristallo intermittente automatico), determinato a combattere una battaglia legale e personale contro l’ingiustizia subita, disposto addirittura a rinunciare all’amore della propria famiglia, Kearns  (interpretato da Greg Kinnear) è un magnifico esemplare di “uomo tutto d’un pezzo”, testardamente legato ai valori che reputa validi: la giustizia, in primis. E l’esito dolceamaro della vicenda porta a chiedersi: quanto conta l’etica nel lavoro? Cosa sareste disposti a perdere, pur di affermare un principio? Robert Kearns perse la famiglia, il lavoro, anni e anni del proprio tempo per portare avanti un’idea giusta e sacra, per non scendere a compromessi, solo contro tutti. Nonostante non sia particolarmente avvincente o brillante, anzi forse proprio per tale motivo, la vicenda tocca lo spettatore e lo sprona a riflettere, a fare un salto indietro nel tempo e a valutare quale sia stato il costo umano del progresso, a rivedere il mito dell’America dalle mille opportunità, svelando il lato più triste e gretto della logica imprenditoriale.

Ma il film è anche un ritratto-omaggio ad un personaggio, se vogliamo, poco importante, la cui parabola esistenziale passa facilmente inosservata: proprio nelle parole e nei gesti di questo impopolare genio, di quest’uomo tremendamente testardo, troviamo una grande lezione di vita; ricco di significato, il parallelismo tra l’inventore della valvola cardiaca e quello delle camere a gas, entrambi ingegneri ed entrambi eticamente responsabili delle proprie idee; toccante, il ricordo del “lampo di genio”, del momento in cui Kearns concepì l’idea del tergicristallo; divertente, il botta e risposta con se stesso durante le udienze in tribunale (l’ingegnere dovette infatti difendersi da solo, con il sostegno tardivo del figlio maggiore); spiazzante, la determinazione con cui rifiuta ripetutamente gli assegni di risarcimento offerti dalla Ford; triste, l’epilogo della vicenda familiare, la decisione sofferta di trascurare la moglie ed i figli, perdendoli, pur di insegnare loro l’importanza di un ideale.

Ornella Balsamo