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Frontiers

Parigi è sconvolta dalle rivolte delle banlieues. Un gruppo di ragazzi decide di sfruttare l’occasione per rapinare una banca, ma il colpo termina in tragedia e non c’è altra soluzione che scappare e rifugiarsi fuori città. Due di loro riescono a raggiungere un ostello in campagna, e lì si danno appuntamento con gli altri: ma niente è ciò che sembra e la famiglia che li ospita sa come divertirsi crudelmente con i propri clienti. Proprio quando credono di essere finalmente salvi, si ritrovano a scendere lentamente verso l’inferno…Frontiers (titolo originale Frontière(s)), pellicola francese vincitrice del Ravenna Nightmare Film Fest e prodotta da Luc Besson, è un horror-splatter che colpisce allo stomaco. Inizialmente confusionaria e quasi documento di denuncia per la terribile situazione parigina, si trasforma presto in una sequenza di immagini intrise di sangue e violenza spietata. I colori cupi e la notte che scende sui protagonisti  rispecchiano il terrore e la paura che regna  nella storia, in un crescendo di tensione che mai abbandona lo spettatore. Nel film sono molti i richiami a precedenti illustri come Non aprite quella porta e La casa dei mille corpi, passando anche per il più recente Hostel. Inoltre il regista Xavier Gens, al suo primo lungometraggio, ha ammesso di essersi ispirato ad un regista italiano da lui molto amato e ammirato, Pierpaolo Pasolini, e alla sua controversa Salò. Il sesso animalesco, la follia umana, il neonazismo, la violenza pura e l’istinto che spinge alla sopravvivenza sono tutti gli ingredienti che rendono questo film un’esperienza sicuramente forte e di grande impatto. Da sottolineare la straordinaria interpretazione di Karina Testa, eroina femminile della storia, che nella sequenza finale riesce a ritrovare ossigeno e speranza nonostante la morte e la devastazione che la circondano.  Consigliato agli appassionati del genere: infatti lo si ama o lo si odia.

Mariangela Celiberti