Pubblicato il: 3 Giugno, 2009

Fumo: perché non smettere?

fumoSi è da poco celebrata la giornata mondiale senza tabacco che, come ogni anno, si svolge il 31 maggio. Da più parti giungono appelli ai fumatori, giovani e non, affinché smettano e comincino invece a condurre una vita più salutare. Ma a ben vedere il tabacco non è il solo problema di cui ci si dovrebbe liberare. Ormai le droghe leggere, marijuana e hashish, stanno sostituendo a poco a poco le sigarette e soprattutto i giovani le prediligono per i loro effetti. Basta fare un giro la sera nelle piazze o nei luoghi maggiormente frequentati dai ragazzi per accorgersi che questa realtà è abbastanza diffusa. Non è difficile trovarle, non hanno un costo proibitivo e danno piacevoli sensazioni di euforia ad alcuni, di tranquillità e disinibizione ad altri. Ma la cosa ancora più grave è che ormai le droghe leggere sono “ospiti” abituali anche nelle scuole, soprattutto superiori. Qui di solito c’è il piccolo spacciatore che rifornisce di fumo i suoi compagni di classe e non solo, perché se è un piccolo istituto, la sua roba basta per tutti i consumatori della scuola. E così guadagna qualche spicciolo e chissà se, una volta preso il diploma, continuerà la sua attività illecita fuori dalle mura scolastiche. Anche nelle varie facoltà universitarie, al Sud come al Nord, la situazione è allarmante. A Catania, dopo un giro tra le facoltà e qualche breve intervista, è venuto fuori che i consumatori di “canne” sono tanti. Magari in qualche facoltà se ne vedono di più in giro, sotto l’ombra fresca di qualche albero o in bagno, in un angolo nascosto o con i colleghi tra una lezione e l’altra. Però all’Università non si è costretti cinque o sei ore in un aula; inoltre, come unico momento libero, non c’è solo la ricreazione o il bagno, ma ci sono pause più lunghe, lezioni facoltative da frequentare e spazi ampi attorno, in cui andare tranquilli a sballarsi. Per questo negli Atenei la situazione non è ben monitorata e i ragazzi intervistati a volte sono reticenti o dicono di non sapere e non vedere niente.  E se qualcuno è convinto che la cannabis sia meno dannosa del tabacco e che non crei dipendenza si sbaglia. I danni provocati dalle droghe leggere stanno venendo a galla, grazie agli studi medico – scientifici degli ultimi anni: agiscono sui neurotrasmettitori e intervengono sulla trasmissione fra i neuroni, esattamente come le droghe pesanti, alterano le funzioni sensoriali, psicomotorie e cognitive, compromettono l’abilità con cui vengono svolti alcuni compiti, deteriorano le cellule cerebrali in modo non irreversibile. E a tutto ciò vanno aggiunti anche gli effetti negativi del fumo nei polmoni. Perciò ragazzi, adolescenti e non, trentenni disoccupati o giovanissimi annoiati, valutate bene prima di cominciare a fumare. Non è un gioco o una prova di coraggio, ma sapere dire di no e stare lontani dalle sostanze stupefacenti è il vero atto di maturità.

Giuseppina Cuccia

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