Gli scienziati inglesi dichiarano:”Il punto G non esiste”
Ebbene sì, il punto G non esiste. Ad affermarlo sono gli scienziati del King’s College di Londra, che scrivono sul “Journal of Sexual Medicine” che questa zona, considerata il fulcro del piacere femminile, sarebbe semplicemente frutto dell’immaginazione umana. Il punto Graefenberg, o punto G, è stato chiamato così in onore del ginecologo tedesco Ernst Graefenberg, che lo descrisse per la prima volta 50 anni fa come un’area posta a 2-5 centimetri dall’entrata del canale vaginale, particolarmente sensibile alla stimolazione sessuale. Recentemente, proprio in Italia, nuove ricerche sembravano aver reso possibile individuarlo utilizzando gli ultrasuoni. Molti sessuologi sostengono invece la reale esistenza del punto G e definiscono questa ricerca priva di carattere oggettivo. Jannini, il medico che è riuscito a fotografare e quindi a dimostrarne l’esistenza, continua a non pensarla così dichiarando che lo studio britannico ha fatto una valutazione solo delle esperienze soggettive. In particolare, la ricerca londinese si basa sull’ipotesi che le gemelle omozigote,ovvero geneticamente identiche, siano dotate o meno del punto G allo stesso modo, proprio perché omozigote. Ma lo studio britannico dimostra il contrario, giungendo dunque alla conclusione che quella del punto erogeno è un’idea soggettiva piuttosto che una caratteristica fisiologica.
Caterina Tipa