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Operai inglesi: “Gli italiani ci portano via il lavoro”. “Lavoro ai britannici in Gran Bretagna”. Con questo slogan, centinaia di lavoratori hanno scioperato per dire no alla concessione di un appalto ad un’azienda italiana. La Total, padrona della raffineria Lindsey Oil di Grimsby (Lincolnshire), ha affidato all’italiana Irem importanti lavori di costruzione. Il malcontento si è allargato ai lavoratori di altre raffinerie. La società italiana ha vinto l’appalto contro cinque britanniche ed una continentale conquistandosi un appalto da 220 milioni di euro e portando sul posto forza lavoro italiana e portoghese.

“Il problema non sono i lavoratori stranieri”, ha detto Bobby Buirds, delegato scozzese di Unite, la maggiore sigla sindacale britannica, “ma le aziende straniere che discriminano i lavoratori britannici”. È premettere che la società italiana in questione ha vinto correttamente l’appalto e come tale ha di diritto portato con sé lavoratori dal bel paese. Migliaia di addetti alle raffinerie e alle centrali elettriche in varie parti del Regno Unito hanno manifestato contro i lavoratori italiani accusandoli di sottrarre lavoro agli inglesi. È strano come la storia si ripeta e come la xenofobia coinvolga gente che fino a qualche tempo fa non aveva alcun problema ad accettare il lavoratore straniero.

In Gran Bretagna, attualmente, si registra il tasso di disoccupazione più alto degli ultimi dieci anni. L’ambasciatore italiano nel Regno Unito, Giancarlo Aragona, difende così la situazione venutasi a creare: “Comprendo l’ansia dei lavoratori britannici per l’attuale situazione economica: anche in Italia i lavoratori sono preoccupati per la crisi. Ma in questo caso l’azienda italiana ha vinto l’appalto rispettando sia le regole britanniche che quelle Ue”. La crisi che sta dilagando in tutta Europa sta mettendo in ginocchio anche un paese prospero come l’Inghilterra facendo perdere ai suoi connazionali  la lucidità. Non è però mai da dimenticare che si è tutti nella stessa barca nel mare in tempesta della crisi.

Caterina Tipa