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Godspeed

Charlie è un predicatore, un uomo di fede che asserisce di riuscire a guarire gli altri attraverso le sue mani. In seguito a una crisi interiore e ai problemi con la moglie Rebecca, si lascia andare all’alcol e alla frequentazione di prostitute. Una sera, mentre si rifugia  tra le braccia di una di loro, sua moglie e suo figlio vengono trucidati crudelmente, apparentemente senza alcun motivo. Dopo sei mesi, divenuto l’ombra di se stesso, Charlie viene contattato da una ragazza di nome Sarah, che gli chiede di aiutarla a guarire suo padre…

Vincitore del Ravenna Nightmare Film Fest 2010, “Godspeed” è un thriller psicologico ambientato in Alaska, che fa dei paesaggi mozzafiato di questo paese uno dei suoi due punti di forza. L’altro è la capacità di descrivere la condizione disperata che si può raggiungere quando non c’è più alcuna speranza di fronte alla malattia e alla morte. Ciò che si conosce fin da piccolissimi – la condizione precaria della vita umana – diventa tragedia e follia se corrotta da illusioni e difficoltà di accettazione. Charlie, Sarah e suo fratello Luke vivono in un mondo crepuscolare, dove gli istinti più bassi vengono assecondati in nome di un Dio vendicativo e distante. Sebbene l’idea di fondo sia attuale e con molte possibilità di esplorazione, in realtà in questo lungometraggio non viene approfondita e a volte le motivazioni che spingono i protagonisti ad agire sono deboli e poco coerenti. Anche la tematica religiosa – presente in tutto il film – ha una rilevanza limitata. La vera azione avviene solo alla fine, e l’epilogo è scontato. Buona prova recitativa degli attori, che riescono a dare un punto in più ad un film che, sicuramente, non passerà alla storia.

Mariangela Celiberti