Pubblicato il: 18 Marzo, 2009

Gustavo Rol, il sensitivo che dipingeva l’ignoto

gustavo-rol1Pensate ad un uomo che prevede il futuro in modo dettagliato, che legge nei libri chiusi, che scrive e dipinge a distanza, che disintegra gli oggetti con lo sguardo e li fa muovere senza toccarli: un uomo del genere sarebbe il personaggio di un romanzo di Stephen King o il protagonista principale di un film di Wes Craven. Ma un uomo del genere è realmente esistito e si chiamava Gustavo Rol, uno dei fenomeni paranormali di tutti i tempi. Su di lui sono stati scritti numerosi articoli e libri. Definirlo è stato sempre difficile, anche perché lui non amava essere definito “medium”o sensitivo oppure mago. E non apprezzava neanche il fatto che le cose da lui compiute fossero annoverate come paranormali o legate allo spiritismo. Rol sosteneva che queste facoltà erano proprio dell’animo umano e che tutti avrebbero potuto utilizzarle, bastava solo imparare ad esercitarle. Rol non era un sensitivo qualunque ma un profondo filosofo, con una profonda fede religiosa e plurilaureato. I prodigi che riusciva a compiere hanno sempre affascinato ed entusiasmato. Per oltre 60 anni ha dimostrato i suoi poteri agli ospiti che si riunivano nel suo salotto. Politici, industriali, artisti, scrittori di fama mondiale facevano la fila per poter assistere a quelle riunioni che ,di certo, non avrebbero dimenticato facilmente. Tra loro c’era Pablo Picasso, Enrico Fermi e in tempi più recenti Federico Fellini, Vittorio De Sica e Alberto Sordi. Durante la Seconda Guerra Mondiale anche lo stesso Hitler si era messo in contatto con Rol, chiedendogli di far parte dei suoi consiglieri in Germania. Nel 1942 anche Mussolini volle conoscerlo e lo convocò a Palazzo Venezia e in quell’occasione pare che il sensitivo abbia predetto anno, mese, giorno, ora e luogo della sua fucilazione. Le serate nei suoi salotti erano viaggi nell’incredibile. Con la massima tranquillità Rol muoveva gli oggetti senza toccarli. Parlava spesso con i defunti senza cadere in trance. Inizialmente permetteva che gli spiriti apparissero, ma, dopo alcuni incidenti, preferì evitarlo. Raccontava che ad una persona lì presente si erano imbiancati i capelli per lo shock non appena aveva visto lo spirito del defunto materializzarsi di fronte. Rol diceva di mettersi in contatto con lo “spirito intelligente” dei defunti, con l’energia che quelle persone avevano lasciato sulla terra, che continuava a sussistere e poteva essere captata. La comunicazione con queste anime avveniva anche tramite la scrittura: gli spiriti rispondevano ad alcune domande precise e le risposte si materializzavano poi su un foglio di carta. Altre volte le entità facevano dei regali: oggetti diversi si materializzavano sul tavolo. Una sera lo spirito di Mozart regalò ad un professore universitario uno spartito di una sinfonia. In un’altra occasione lo spirito di Eleonora Duse lasciò una lettera di D’Annunzio. Napoleone regalava spesso lunghi scritti con consigli e previsioni, che poi venivano esaminati da periti grafici che, esterefatti, dichiaravano che si trattava proprio della grafia dell’imperatore francese. Ma la cosa che più sconvolgeva erano i suoi quadri che “si dingevano da soli”, senza che Rol toccasse i pennelli. E tutto ciò accadeva in presenza di testimoni che potevano controllare la tela. Il sensitivo diceva che i quadri venivano realizzati dallo “spirito intelligente” di un pittore francese da lui molto stimato: Auguste Ravier. Durante la creazione dei dipinti Rol diventava una specie di ponte dell’energia di Ravier e i quadri si realizzavano da soli. I quadri venivano poi analizzati da critici ed esperti e tutti erano concordi nell’affermare che si trattava dello stile inconfondibile di Ravier. Tutto ciò appare incredibilmente straordinario, come straordinario fu, senza dubbio, Gustavo Rol: grande uomo, grande personaggio, messaggero di quel mistero di cui forse non dovremo aver paura.

Roberta Leonardo

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