Pubblicato il: 18 Dicembre, 2009

I Baci mai dati, ad Aprile 2010 nelle sale: intervista a Carla Marchese

I_baci_mai_dati_Carla_MarcheseIl film è della regista Roberta Torre (Tano da morire, Sud side story, Angela) e la protagonista è Carla Marchese, giovanissima adolescente alla sua prima esperienza cinematografica. Carla frequenta la terza media a Misterbianco, in provincia di Catania: ha terminato da poco le riprese del film e adesso sta studiando per recuperare il tempo perduto e prepararsi agli esami.

Carla, dov’è stato girato il film e cosa racconta?

La maggior parte delle riprese sono state fatte a Librino: in una piazza, a casa di una signora e nelle strade del quartiere. Una parte del film è stata girata a Messina ed un’altra nell’interno di una scuola, dove hanno ricostruito una stanza chiamata Sala dei Miracoli nel film. La storia narra di Manuela, interpretata da me, che un po’ per noia, un po’ per richiamare l’attenzione su di sé, dichiara di poter fare miracoli alla gente del paese. La madre, interpretata da Donatella Finocchiaro, approfitta della situazione per poter ricavare attraverso la figlia, soldi e fama. Fino a che il miracolo non avviene veramente: di che miracolo si tratta non posso farne parola!

Come hai affrontato la recitazione? Hai studiato tutto il copione a memoria?

Roberta Torre inizialmente non mi ha dato un copione, perché mi aveva scelta per la mia spontaneità e non voleva che imparassi le battute a memoria, anche perché non ne sarei stata capace dato che per me è stata una novità assoluta quella della recitazione. Soltanto una settimana prima dell’inizio delle riprese, mi è stato dato il copione, su cui ho lavorato un po’.  Un mese prima avevo fatto anche un corso di dizione accelerato con Monia Alfieri.

Come sei arrivata a questo tuo primo film?

Il giorno di ferragosto mi trovavo al Lido Azzurro con un’ amica che fa parte del gruppo Giovani talenti del Teatro Massimo e leggendo un avviso abbiamo deciso lì per lì di partecipare alle selezioni. Io non avevo mai fatto un provino ed è stata la mia amica a convincermi a farlo per tenerle compagnia. Quel giorno mi hanno fatto un video che Roberta Torre ha poi visto, così che ho sostenuto altri due provini, l’ultimo dei quali a Palermo dove ho conosciuto la regista. Non conoscevo Roberta, avevo solo visto il suo ultimo film, Angela, e non conoscevo la trama del film di cui avrei fatto parte. È stata un’esperienza inaspettata perché sono stata scelta proprio io tra 1500 ragazze, e pensare che non volevo fare il provino! Ero in costume e con i capelli pieni di acqua salata, le altre ragazze erano molto sistemate, truccate e pettinate ed io mi sono sentita un pesce fuor d’acqua. Ma ho superato tutte le selezioni ed eccomi qui.

E per il futuro? Ti hanno già fatto qualche proposta? Cosa pensi di fare?

Al momento non ho ricevuto altre proposte, il film non è ancora uscito nelle sale. Questa esperienza per quanto bella e nuova è stata anche pesante: sono rimasta indietro con le lezioni e devo recuperare mesi di studio. Gli impegni torneranno ad Aprile per la promozione del film in Italia (una prima sarà a Catania) e in Europa, anche se con  lo studio  e gli esami non credo che potrò essere sempre presente. Se in futuro dovessi ricevere qualche proposta di certo accetterò solo nel caso in cui sia meno impegnativa; in un futuro ancora più lontano non escludo di fare l’Accademia di recitazione.

Raccontaci un po’ dell’esperienza sul set

È stata un’esperienza molto faticosa ma anche divertente: ho conosciuto moltissime persone simpatiche e capaci, tra cui Fabio Zamarion (Direttore della fotografia) e i truccatori. Del cast fanno parte Donatella Finocchiaro, Beppe Fiorello, Piera Degli Espositi e Pino Micol, tutti bravissimi e molto amichevoli, mi hanno aiutata tantissimo. Sicuramente non dovrò fare il doppiaggio, perché i suoni sono venuti bene, però ci saranno delle scene con la mia voce narrante fuori campo, infatti per questo lavoro sono stata la settimana scorsa a Roma, nello studio di Roberto Missiroli, montatore del film.

Un’ultima domanda, ti sei sentita a disagio sotto lo sguardo della telecamera?

Il primo giorno ad esser sincera, si. Nella prima scena che ho fatto, dovevo semplicemente camminare, ma il carrellino che si muoveva insieme a me, mi rendeva molto ansiosa, ma pensandoci bene non era la telecamera ad agitarmi (perché quella c’è e non c’è; è una presenza silenziosa), ma le venti, trenta persone che facevano avanti e indietro mentre io mi cimentavo nella recitazione. “Bombardata” da tanti stimoli, dovevo avanzare con molta disinvoltura e noncuranza e, non è stato facile!

Elena Minissale

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