I padroni del ponte
“Se fanno il ponte, ce ne sarà per tutti.” – Bernardo Provenzano
È stato presentato lo scorso 15 Giugno alla libreria Tertulia di Catania il nuovo libro di Antonio Mazzeo, I padrini del ponte – Affari di mafia sullo stretto di Messina (Alegre). Un libro degno di nota per vari motivi, come spiega il prof. Salvatore Distefano: «Apre uno spaccato sulla Sicilia a partire dal ponte attraverso una ricostruzione analitica e rigorosa, chiamando in causa moltissimi fatti e personaggi. Non si tratta di ricostruzioni fantasiose, ma di fatti basati anche su fonti giudiziare, anche se non ancora definitive. È un lavoro di denuncia e di contro-informazione, che oggi in Italia non si fa quasi più». È intervenuto poi Gino Sturniolo della rete NoPonte di Messina, che ha spiegato come siano parecchie le informazioni false o fuorvianti diffuse riguardo al ponte: «I privati investiranno solo nella costruzione del ponte in sé, ma tutte le opere collaterali saranno a carico dei fondi pubblici, sostenute da Anas, RFI, Regione Calabria e Regione Sicilia attraverso i Fas». La parola passa infine all’autore: «Ho cercato di rivelare chi sono i “padrini” che hanno interessi nel ponte come nell’acqua, nei termovalorizzatori, nelle infrastrutture, nell’economia internazionale addirittura. Il ponte rispecchia la logica di militarizzazione della Sicilia ed è nel contempo un’occasione di legittimazione delle organizzazioni mafiose: sono convinto infatti che le ingerenze della mafia nella costruzione del ponte siano finalizzate a dimostrare pubblicamente la presenza e la potenza dei clan». Ma il libro di Mazzeo guarda oltre: le ombre dell’onnipresente Gelli e della P2 giungono fino a Messina, si intrecciano con le ombre del gruppo finanziario Impregilo, (partner in Arabia Saudita di SBG, impresa della famiglia bin Laden operante nei settori delle opere pubbliche, delle telecomunicazioni e dell’editoria) e con le ombre dei nuovi aerei senza pilota americani che sorvolano il nostro cielo.
Ornella Balsamo