Pubblicato il: 22 Settembre, 2009

I risvolti della sentenza “Sandri”

L'incredibile sentenza SandriChi si aspettava giustizia, chi si aspettava una sentenza esemplare, chi si aspettava una condanna che avrebbe permesso a “Gabbo” di riposare più sereno, è rimasto ben presto deluso. Alla lettura della sentenza che condanna a 6 anni di reclusione il poliziotto Luigi Spaccarotella per l’uccisione di Gabriele Sandri, il covo di delusi e di coloro che mollano con disprezzo la fiducia nella giustizia, è molto fornito e consistente. Si era partiti da una richiesta di 14 anni da parte del Pubblico Ministero per omicidio volontario. Volontario perché l’agente era stato visto chiaramente mirare, seppur da lontano, sparare e uccidere Gabriele. Richiesta praticamente ribaltata da parte dei giudici della Corte d’Assise di Arezzo: condanna a 6 anni di reclusione per Spaccarotella, in quanto l’omicidio è da considerarsi colposo e non volontario. Le motivazioni che hanno portato a un ribaltamento così radicale della sentenza sono che, secondo i giudici, il poliziotto non voleva assolutamente uccidere né tantomeno mirare alle gambe dei tifosi; il suo unico obiettivo era quello di fermare l’auto dei tifosi in fuga. La difesa di Spaccarotella ha inoltre annunciato che farà ricorso: lo scopo, è intuibile, è solo quello di evitare il carcere immediato al poliziotto, visto che sarà difficile ottenere un ulteriore sconto della pena, anche se c’è da aspettarsi di tutto. La storia inesorabile si ripete: se ci si era scandalizzati, o quantomeno sorpresi, dalla sentenza che condannava a 3 anni e 8 mesi i poliziotti che uccisero Federico Aldrovandi, questa su Sandri getta nello sconforto prima di tutto gli amici e i familiari di Gabriele, ma anche chi sperava in una giustizia diversa, finalmente efficiente. Una sentenza che sicuramente farà discutere ancora a lungo: la speranza è che almeno i già tesi rapporti tra la polizia e i tifosi non si acuiscano ulteriormente.

Massimiliano Mogavero

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