Pubblicato il: 9 Luglio, 2010

I tanti volti del femminicidio

La violenza sulle donne è stato il tema del primo incontro dell’Independent Catania Pride 2010, tenutosi lo scorso 8 Luglio presso la libreria Voltapagina. L’evento, organizzato dall’associazione Open Mind – gruppo a sostegno dell’iniziativa GLBT (gay, lesbica, bisex, trans) e che quest’anno ha voluto prendere le distanze, come ha affermato la coordinatrice Sara Crescimone, “da certa politica” – fa da preludio al corteo, il cosiddetto “gay pride”, che si terrà Sabato 10 Luglio a partire dalle 17:30 in piazza Cavour.

Barbara L’Episcopo di Open Mind spiega: «Si è deciso di parlare di donne e discriminazione di genere perché vi è una forte correlazione tra le ingiustizie subite dalle donne e dagli omosessuali. Entrambi dovrebbero adeguarsi ad un modello di riferimento – quello muliebre o quello eterosessuale – e si tenta di inquadrare eventuali devianze attraverso la forza.»

Seguono le preziose destimonianze di Sabrina Qureshi e Fatina Liza del coordinamento “Million Women Rise” di Londra, movimento femminista a sostegno delle donne vittime di violenza. Entrambe provenienti da famiglie musulmane, entrambe con un passato di violenza consumata entro le mura domestiche. Sabrina spiega: «Purtroppo il governo britannico non stanzia fondi per le associazioni a sostegno delle donne vittime di violenza, sebbene le statistiche svelino cifre inquietanti: una donna su quattro viene stuprata ed ogni settimana due donne vengono violentate e uccise dal proprio partner. Ho fondato questo gruppo perché sentivo l’obbligo di fare di più, soprattutto dopo il viaggio in Pakistan, dove ho constatato quanto la donna sia sottomessa all’uomo». Ma non è necessario andare lontano per osservare quanto ci sia ancora da fare, in materia di emancipazione femminile: Valentina Marletta del centro “Iqbal Masih” di Librino racconta la propria esperienza in un quartiere dove la bambina è costretta a lasciare la scuola e indotta a diventare donna già a tredici anni, dove la cosiddetta “fuitina” (la fuga d’amore) esiste ancora e l’orizzone di vita è costituito dalla cura dei pargoli e della casa.

Ornella Balsamo

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