I volti dell’immigrazione – Piazza Vittorio
C’era un tempo in cui Piazza Vittorio Emanuele II era il fiore all’occhiello della zona centro-est di Roma; un tempo in cui all’interno dei suoi palazzi albergavano magnifici appartamenti e graziose botteghe di artigianato; un tempo in cui questa piazza era, insieme a tante altre della capitale, simbolo di quella “romanità” – anche un po’ pittoresca – raccontata da tanti film e da tanta letteratura.
Oggi l’aspetto di questo luogo è indiscutibilmente mutato. Da qualche anno a questa parte Piazza Vittorio – come viene chiamata dai cittadini – accoglie ed ospita popoli provenienti da ogni parte del mondo, innumerevoli culture ed etnie che, nella loro profonda disuguaglianza, conferiscono a questo spazio un carattere decisamente singolare e interessante. Interessante, sì, perché Piazza Vittorio è in fondo una sorta di “esperimento a cielo aperto” dove si collauda quotidianamente quello che potrebbe costituire il futuro prossimo di molte città italiane ed europee.
In questo percorso tra i volti dell’immigrazione, abbiamo scelto di disegnare il profilo di questa piazza attraverso alcune testimonianze raccolte tra i pochi residenti italiani rimasti. Abbiamo ascoltato le opinioni più differenti: c’è chi ha denunciato lo stato di degrado in cui verte l’intero quartiere; chi – tra gli intervistati più anziani – si è invece lamentato per la mancanza di negozi ‘tradizionali’ come panifici e piccoli alimentari, sostituiti ormai quasi esclusivamente da mercerie cinesi o rosticcerie che vendono solo cibo arabo. Ma c’è anche chi ha esaltato le qualità di Piazza Vittorio definendola ‘uno splendido luogo d’incontro’, un ‘arcobaleno di mondi’ che va difeso e sostenuto perché assolutamente unico ed eccezionale.
Piazza Vittorio si può amare o odiare, ma resta il fatto innegabile che essa rappresenta senz’altro – viste le particolari circostanze che interessano la sua realtà – un utile banco di prova per comprendere le dinamiche di trasformazione che interessano la società odierna.
Aldo Nicodemi