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Il Balcone dell’atlantico

A Coruña, una penisola che si affaccia sull’oceano con una forma che ricorda la pinna di un grosso pesce. Città di mare, la seconda più grande della Galizia, di cui è capoluogo, dopo Vigo. Antichissimo insediamento preromanico sviluppato attorno al porto e al mare, oggi ha un bel paseo maritmo che dal porto va al Castello di San Antonio, alla torre di Ercole per poi congiungere la Casa do home alle belle spiagge cittadine fino all’obelisco Millennium. Per i  più pigri lo stesso itinerario è percorribile quasi completamente in tram, però si perdono alcuni scorci davvero pittoreschi. Il balcone sull’Atlantico, come da titolo. Le popolazioni celte da nord, poi gli inglesi vennero dal mare. Non a caso la romana Torre di Ercole, oggi simbolo della città, è un faro di 2000 anni. Anche perché il mare da queste parti non è proprio tranquillo. Siamo sempre in Costa della Morte, nel logo cittadino campeggia un teschio, le scogliere sono impervie. Oggi forse serve di più a guidare le masse di turisti che in estate popolano le spiagge di Orzan e Riazor verso il bel parco che circonda la torre, parco ricco di opere d’arte moderna, monoliti con finestre, una Stonedge galiziana. Percorrendo il lungomare fino a Punta Liseiro ci si rende conto che La Coruña è una città in ricostruzione e continuo sviluppo, anche se queste iniziative riguardano forse più la zona turistica litoranea, quella panoramica del paseo e quella che va da Plaza de Maria Pita, sede del Ayuntamiento, ai giardini Os Cantos. Vicino all’avvenieristico Millennium infatti si respira l’aria pesante della periferia, panni stesi alla buona fuori da palazzi fatiscenti. Li vicino un punto panoramico, il mirador di San Pedro, dalla cui sommità la vista è davvero mozzafiato. In estate se non altro. Pare che in inverno non ci sia ascensore che tenga: in cima fa troppo freddo, il vento del mare mozza il fiato. A Coruña, la ciudad donde nadie es forastero, la città dove nessuno è forestiero per quelli per cui lo spagnolo si ferma ai motti da vigile urbano di Speedy Gonzales o a qualche esse messa a casaccio, è effettivamente una città accogliente. Ma se si è un backpacker e per di più si viaggia da soli non  bisogna sbagliare giorno. In città oltre ai canonici hostal (le pensioni) o ai più internazionali e cari hotel non ci sono né campeggi né ostelli della gioventù. Arrivare ad esempio nel bel mezzo della Mostra internazionale del fumetto che si tiene nella settimana centrale di Agosto può trasformarsi in un’epopea. L’odissea alla ricerca di un posto letto. Per rimanere in tema di Comics, una versione casalinga del peregrino estellar K-Zuo di Alex Cal. Quando la stazione dei pullman e quella dei treni chiudono in fascia notturna si può diventare clientela forzata di qualche allibratore del turismo oppure girare tutta la notte. È una città sicura, ma nonostante la fiera del fumetto e una fiera gastronomica in pieno centro dopo le due si abbassano le finestre sul mondo. Può capitare.

Luca Colnaghi