Il Diluvio Universale
Nell’imponente Chiesa di San Filippo Neri di Torino, giorno 5 settembre, all’interno dell’edizione 2017 di MITO Settembre Musica, è stato eseguito Il Diluvio Universale di Michelangelo Falvetti.
Poco prima dell’esecuzione Stefano Catucci ha presentato la figura di Falvetti: compositore calabrese riscoperto soltanto negli ultimi anni e di cui si hanno pochissime informazioni sulla vita; arriva a Messina nel 1682 e compone Il Diluvio Universale per la cerimonia di insediamento.
La città di Messina, da poco uscita dalla repressione spagnola, stava attraversando un momento molto difficile; nell’opera viene narrata la storia del patriarca Noè, contenuta nella Genesi dell’Antico Testamento, la quale ebbe un notevole successo perché rappresentò metaforicamente le burrascose vicende politiche contemporanee regalando però la possibilità di credere in una finale quiete, un’illusione di speranza e salvezza di cui il popolo messinese aveva bisogno nel suo sogno di nuova rinascita.
Il libretto scritto da Vincenzo Giattini presenta alcune differenze rispetto al testo in partitura: ad esempio l’eliminazione dell’aria di Noè Se a le mie suppliche; inoltre sono presenti alcune incongruenze sull’organico indicato e quello utile all’esecuzione della partitura.
L’oratorio per soli, coro e orchestra è suddiviso in 4 sezioni:
I In Cielo
II In Terra
III Il Diluvio
IV In l’Arca di Noè
L’attenzione viene colpita subito dal caotico intreccio di voci nella parte finale della prima sezione Assorban la Terra che rende perfettamente la suggestiva immagine del diluvio.
L’ingresso di Dio invece avviene con un cambio improvviso di atmosfera: un’armonizzazione di organo introduce il basso Matteo Bellotto.
All’inizio della terza sezione entra in scena il personaggio più teatrale e dissacrante dell’opera: la Morte, interpretata dal controtenore Fabián Schofrin che come in una danza macabra medievale balla mentre suona un tamburello durante la tarantella alla fine della terza sezione.
Sorprende anche la bellissima dissolvenza creata da tutto l’ensemble alla fine del coro E chi mi dà aita?
Il diluvio è stato eseguito dai musicisti della Cappella Mediterranea, il Chœur de Chambre de Namur e i solisti diretti da Leonardo Garcìa Alarcón.
Gian Maria Ferlito