Il futuro del cibo? L’autoproduzione
Basta fast food! Basta OGM! Basta alimenti di dubbia provenienza! Basta, basta, basta! E’ questo il grido che si leva da una folla di consumatori ormai stanchi di cibo spazzatura, come emerge dalle ultime tendenze in fatto di nutrizione. La svolta salutistica rappresenta una realtà in crescita, basti pensare che il solo movimento slow food, nato nel 1986 a Bra come “Arcigola”, coinvolge ormai più di 100.000 persone nel mondo. La vocazione più recente resta comunque un’altra: l’autoproduzione. La consapevolezza acquisita dalle persone in relazione ai danni provocati da un’alimentazione malsana ha provocato il boom degli orti urbani, ovvero coltivazioni realizzate in piccoli appezzamenti sparsi nelle grandi città. Una moda – destinata a durare nel tempo – capace di contagiare perfino il presidente Barack Obama, che ha predisposto nel giardino della casa bianca un’area da destinare esclusivamente alle colture. La novella attitudine agricola appare così forte da persuadere perfino chi vive in appartamento: sui balconi nostrali e addirittura sui tetti dei moderni grattacieli di Manhattan compaiono vasi più o meno grandi dove far crescere zucchine, basilico e cetrioli. La rubrica televisiva “L’orto di Luca”, curata da Luca Sardella per la RAI, è una delle testimonianze più evidenti dell’attenzione rivolta dai media al fenomeno. Uno spazio dedicato ai tanti coltivatori improvvisati che possono così seguire lo sviluppo naturale di un orto casalingo, beneficiando al contempo dei consigli di un esperto “pollice verde”. Di questi argomenti e molto altro si parlerà a “DeGustibooks”, rassegna di enogastronomia ed editoria in programma a Firenze (Fortezza da Basso) dal 15 al 18 Ottobre. Un’occasione importante per approfondire le conoscenze in materia e saziare quella evidente fame di sapere che assale migliaia di contadini dell’ultima ora.
Andrea Bonfiglio