Pubblicato il: 2 Luglio, 2008

Il futuro di OLPC

XO 2L’ultimo periodo del 2007 ha visto l’inizio della distribuzione di XO, il portatile dal costo budget per i paesi in via di sviluppo, grazie all’associazione One Laptop per Child. One Laptop per Child è un progetto che mira a trasformare l’educazione. Vuole dare ai bambini che non la possiedono l’opportunità di apprendere. Riguarda dunque l’accesso, l’equità e fornire alla prossima generazione nel terzo mondo un futuro luminoso ed aperto” (Walter Bender, Presidente OLPC per Software e Contenuti)

A distanza di qualche mese, viene annunciata una seconda versione che dovrebbe vedere la luce nel 2010: XO-2 avrà un doppio touch screen al posto della tastiera, consumi energetici ridotti e un costo inferiore rispetto al suo predecessore. Grazie al doppio display e alle dimensioni ridotte, il portatile potrà essere usato come se fosse un libro: i due schermi infatti potranno essere utilizzati in posizione verticale oltre che al classico orientamento orizzontale. Inoltre entrambi gli schermi saranno utilizzabili come un unica superficie di lavoro.

Per quanto riguarda il sistema operativo, è probabile che sarà disponibile sia l’opzione GNU/Linux che l’opzione Microsoft Windows. Infatti, sebbene il primo XO abbia visto la luce con GNU/Linux, di recente OLPC ha annunciato l’imminente possibilità di poter utilizzare il sistema operativo Microsoft anche su questo laptop. Con l’aggiunta di Windows, l’associazione spera di incrementare le vendite in paesi che usano già il sistema Microsoft nelle scuole.

Ma la comunità open-source vede un alto costo nell’aggiunta di Windows:

E’ una questione di libertà, il software proprietario è sotto il controllo del suo creatore. Questo è come distribuire campioni di una droga, una cosa che le scuole non devono fare.” (Richard Stallman, fondatore della Free Software Foundation)

Nonostante il dissenso, il mondo open-source continua a scrivere software per XO, mentre OLPC cerca, in questa transizione, il successo nel mercato. Il mercato darà il suo verdetto, ma sembra che il futuro della prossima generazione nel terzo mondo non sarà poi così aperto.

Vincenzo Moreno Luna

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