Il montaggio? Creazione, non tecnica
Sono aperte le iscrizioni per un corso di montaggio creativo indetto dall’associazione Uber di Catania. Scopo del workshop è l’insegnamento di metodi creativi ed innovativi per la realizzazione del montaggio digitale attraverso l’uso del software Final Cut Pro.
Il corso inizierà martedì 15 Marzo e si terrà ogni martedì e venerdì dalle 18:30 alle 20: 30 nella sede dell’associazione (Via Leucatia, 5 – Catania). Il numero minimo necessario per avviare il corso è di tre iscritti, la quota di iscrizione è 200,00 € e la strumentazione necessaria verrà fornita dall’associazione.
Abbiamo intervistato il formatore del corso, Alessandro Aiello, insegnante di “Applicazioni digitali per le arti visive” all’Accademia di Belle Arti di Catania con all’attivo l’interessante esperienza sperimentale del gruppo Canecapovolto.
Come sarà strutturato il corso e a chi si rivolge?
Si tratta di un percorso basato sull’esercitazione diretta e sull’osservazione di alcuni lavori già svolti. È molto importante chiarire che si tratta di un approccio pratico, e non tecnico o teorico (come succede ad esempio nei corsi tenuti dalla Apple), all’uso del Final Cut pro, che serve per creazioni artistiche che potremmo definire “strane”. Quindi con questo corso vogliamo semplicemente suggerire un’impostazione mentale, una filosofia.
Il corso è rivolto a tutti, anche – e soprattutto – a chi non è esperto di montaggio; vogliamo istituire un’interfaccia tra cercello e programma.
Puoi spiegare meglio la “filosofia” che sta alla base della tua idea di montaggio creativo?
Spesso le persone non sanno cosa fare con le immagini, mortificano la creatività. Se invece si soffermassero sulle riprese , sarebbero le riprese stesse a “spiegare” come vogliono essere montate: io vorrei insegnare ad ascoltare e trasformare le immagini in qualcos’altro, andando al di là dell’uso tradizionale: spesso si dedica molto tempo alla ripresa e poco al montaggio, ed è uno sbaglio.
A tal proposito, secondo te c’è una correlazione tra la scarsa conoscenza a livello tecnico -teorico e la grande diffusione di filmati, cortometraggi e riprese spesso non eccellenti, resi possibili dalla diffusione di internet e di mezzi di ripresa a basso costo? Insomma, si è abbassata la qualità?
L’abbassamento della qualità tecnica non corrisponde per forza ad un abbassamento di livello. La differenza tra autore e amatore consiste nella capacità di mettersi in discussione, nella ricerca di vere occasioni di confronto e di scambio, nella ricerca di una propria dimensione attraverso l’osservazione critica del proprio lavoro: bisogna essere osservatori di sé stessi.
Si può ricercare l’originalità osservando un po’ tutto per trarne insegnamenti o l’opposto, non guardare a nulla per dare spazio a ciò che si ha dentro. Trovo però positivo che ognuno si esponga e che ci sia molto materiale in giro.
Tu hai fondato il gruppo sperimentale Canecapovolto. Avete in mente qualche progetto nel futuro immediato?
Canecapovolto è un gruppo che esiste dal ’92 a Catania. Ci occupiamo di audio, video e tutto ciò che concerne il linguaggio; abbiamo dato il via ad una serie di corsi, lavorando ad esempio con i bambini e con la loro percezione del suono – le loro orecchie quasi “vergini” riescono a percepire ciò che noi non possiamo più; è in cantiere anche un corso di reportage, ma per adesso è un po’ presto per parlarne…
Chiunque fosse interessato, può contattare l’associazione Uber (tel. 3479166188 – email: uberassociazione@gmail.com )
Ornella Balsamo
Uh, bello, sembra interessante!
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