Pubblicato il: 6 Giugno, 2009

Il tritarifiuti: una reale soluzione al problema spazzatura?

tritarifiuti-214a3Stipendi non pagati ai netturbini e continui disagi per il cittadino che paga per un servizio non garantito nella sua continuità. Che fare allora? Come si può, nel nostro piccolo, rimediare al problema spazzatura? La risposta arriva dagli USA grazie all’invenzione del tritarifiuti da parte dell’architetto John Hammens nel 1927. Il dispositivo è paragonabile ad un piccolo elettrodomestico che viene posizionato sotto il lavandino e consente di triturare tutti i rifiuti organici, che poi terminano nel tubo di scarico. Esistono dei vantaggi, più o meno presunti, con l’utilizzo del tritarifiuti che consistono in: eliminazione degli odori sgradevoli dovuti alla fermentazione della spazzatura umida tenuta in casa, riduzione dei costi legati alla raccolta differenziata, riduzione di insetti e topi attratti dai depositi di rifiuti, aumento della qualità dei fanghi di depurazione delle acque reflue urbane, con conseguente maggiori possibilità di proficuo utilizzo degli stessi ed, infine, potenziale diminuzione della tassa per lo smaltimento dei rifiuti a carico del cittadino. I rifiuti trattati dal tritatutto vengono convogliati nella rete fognaria e con l’aiuto dell’acqua, arrivano al depuratore locale per essere ridotti a fango e usati come ammendante in agricoltura. Ma guardiamo anche il rovescio della medaglia, l’apparecchio, infatti, non riesce a ridurre gli scarti in particelle così piccole da essere smaltite senza problemi dall’impianto fognario domestico. Così, anche se il refluo riuscisse a scorrere senza intoppi nelle condutture interne, le fognature stradali non sarebbero comunque idonee a trasportare carichi di questo genere. Molti Comuni hanno rivelato la necessità di intensificare la manutenzione delle condotte fognarie anche di sette volte rispetto alla norma e inceppi di varia natura si sono verificati anche negli impianti di depurazione. Ma il lato negativo che molti sottolineano è che attrezzature del genere impediscono ai rifiuti organici di essere conferiti nella raccolta dell’umido per poi trasformarsi in prezioso concime per gli impianti di compostaggio. Esaminati i pro e i contro, sorge un altro problema: la mentalità siciliana. Se si riuscisse a  far comprendere gli enormi e proficui vantaggi di questo apparecchio che superano di gran lunga gli svantaggi, allora probabilmente vedremo sempre meno i nostri soldi in fumo in qualche cassonetto.

Caterina Tipa

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