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Il vero volto di Jack Lo Squartatore

E se Jack Lo Squartatore, il terribile serial killer dell’epoca Vittoriana che nel 1888 terrorizzò Londra, finalmente avesse un volto? Secondo la famosa scrittrice di thriller Patricia Cornwell, Jack oltre ad avere un volto avrebbe anche un nome: Walter Sickert, artista di talento che nelle sue opere privilegiava scene macabre e inquietanti. La Cornwell, scrittrice miliardaria, ormai non ha più dubbi sull’identità di Jack Lo Squartatore. La sua convinzione si è rafforzata dopo aver preso possesso dei 32 quadri del grande artista britannico e non ancora soddisfatta avrebbe perfino ingaggiato una squadra di esperti per analizzare le lettere dello spietato Jack, il presumibile alter ego di Sickert, spendendo una fortuna in perizie grafologiche e test del Dna. La prova risoluta non è mai saltata fuori. Però gli indizi a carico del pittore, sono pesanti. Anche le coincidenze che lo riguardano sono un po’ troppe per essere frutto di semplici casualità: dalle curiose e inquietanti analogie di molte sue tele con i crimini commessi, alla passione per le donne brutte e vecchie. Ma un particolare scioccante è la predilezione per le prostitute, sue modelle preferite, nonché beniamine dello squartatore. A tutto ciò si aggiungeva la sua menomazione degli organi genitali, che probabilmente lo rendeva impotente. L’immagine artistica più ricorrente di Sickert vede un letto di ferro con sopra una prostituta nuda, mentre un uomo vestito di nero si sporge aggressivamente verso di lei. Il quadro intitolato “La Giuseppina” mostra delle ferite simili e richiami significativi con il volto di Catherine Eddows, una delle vittime dello squartatore, nella foto che la ritrae all’obitorio. Il dipinto risale al 1903 e Sickert sosteneva che la donna da lui ritratta fosse una prostituta incontrata durante un soggiorno a Venezia. Ma dalle ricerche nelle lettere e nei documenti di quel periodo, non emergono testimonianze sul conto di questa donna. Molti dei nudi e delle figure femminili da lui ritratte, hanno il collo scoperto e una linea nera che lo attraversa da sinistra a destra, suggerendo un’apertura grande e profonda alla gola. Il dipinto “Nuit d’été ” ritrae un nudo raccapricciante steso di nuovo su un letto di ferro e assomiglia molto al cadavere di Mary Ann Nichols, ucciso guarda caso in una “Nuit d’été” , una notte d’estate. Accettando l’idea che Walter Sickert fosse Jack Lo Squartatore, viene da chiedersi perché si accanisse con tanta violenza contro le prostitute. Perchè proprio loro e non un altro tipo di donna? La risposta a questa domanda sembra celarsi nella sua biografia. La madre dell’artista, era una figlia illegittima. Per la mentalità vittoriana, le donne che mettevano al mondo dei figli senza essere sposate, erano considerate prostitute. Perciò, non stupisce che Sickert abbia covato un sordo rancore contro la nonna, la madre e le prostitute, responsabili di aver “avvelenato il suo sangue” e di averlo fatto nascere con un difetto agli organi genitali che rovinò per sempre la sua esistenza. Walter Sickert terribile serial killer o artista macabro e violento? Questa è una domanda a cui nessuno potrà mai dare una risposta. E il caso di Jack Lo Squartatore rimarrà uno dei tanti casi di cronaca nera irrisolti, forse uno dei più inquietanti.

Roberta Leonardo