Pubblicato il: 14 Luglio, 2009

Imago Temporis: Benitez ad Acicastello

acicastello_ornellabalsamoVenerdì 10 Luglio, al Castello Normanno di Acicastello, si è inaugurata la mostra “Imago Temporis”, dedicata al pittore Francisco Benitez, organizzata e curata da Sabina Corsaro.

L’artista si presta volentieri a rispondere alle nostre domande:

-Il filo conduttore di questa mostra sembra essere il volto femminile; perchè?

«La donna è il soggetto di questi quadri, si tratta di un’interrogazione sulla psicologia dell’essere umano. Preferisco ritrarre donne perché le ritengo maggiormente predisposte, per natura, ad esprimere le proprie emozioni attraverso il volto; trovo interessante questi volti perché si ricollegano all’iconografia tradizionale della donna, trascendendo dalla particolarità dell’individuo ritratto, sono archetipi di femminilità, innocenti e sensuali allo stesso tempo».

-Il rapporto tra passato e presente è al centro della sua riflessione..

mostra benitez e varie 027«Assolutamente. L’arte è per me il riflesso delle aspirazioni umane nel corso dei secoli, dimostra quanto determinate idee cambino molto poco nel tempo: si pensi all’utopia estetica per eccellenza, l’ossessione per la perfezione, che già al tempo dei greci si rifletteva nei rigorosi canoni estetici di proporzione e che ancora oggi tormenta l’uomo. E cosa dire della propensione per la verticalità degli edifici, non è forse il riflesso di un disperato desiderio di elevazione, di liberazione dall’oppressione sociale, religiosa, morale?»

-Oltre ai dipinti, ha esposto una serie di disegni di soggetto mitologico; come mai questa scelta?

«Benché reinterpretare la mitologia, oggi, sia piuttosto difficile, perché si rischia di incorrere nel kitsch, amo rappresentare questi soggetti che appartengono ad un’epoca in cui l’erotismo non era stato ancora represso dalla società; questi schizzi sono un omaggio alla “serie del minotauro” di Picasso.

-Quindi lei si ispira a Picasso, ma anche a Caravaggio. Antico e moderno vanno dunque d’accordo?

«Io credo che l’eclettismo sia un privilegio dell’artista contemporaneo; per fortuna sono finiti i tempi in cui uno, e uno solo, era il modello cui ispirarsi obbligatoriamente; fino a 50 anni fa sarebbe stato più difficile per un pittore rappresentare un soggetto mixando due o più maniere di artisti appartenuti a epoche diverse; io sono un “pluralista”, per me l’arte d’antica è fonte di ispirazione al pari della moderna».

Sabina Corsaro, organizzatrice e curatrice della mostra, dopo essersi soffermata sull’antichissima e sensuale tecnica utilizzata da Benitez, l’encausto (pigmenti miscelati con cera allo stato liquido), ci racconta: «Ho conosciuto Benitez nel 2006 ad una sua mostra presso il Convento del Ritiro di Siracusa e sono subito rimasta affascinata dai suoi dipinti; lo scorso anno ho curato Dionysiaca, la sua prima mostra  a Catania presso la Cappella Bonaiuto». Le chiediamo dunque se ha incontrato difficoltà di sorta nell’organizzazione di questo evento: «Devo riconoscere che il Comune di Aci Castello, che ringrazio, è stato disponibile a ospitare le opere di Benitez, concedendo uno spazio prestigioso a questo artista così legato alla mediterraneità. E’ auspicabile tuttavia che in una visuale generale il lavoro di chi organizza una mostra, di chi sta dietro, venga maggiormente valorizzato, a Catania così come in altre parti della Sicilia».

Ornella Balsamo

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