Pubblicato il: 30 Ottobre, 2010

Insegnanti precari: le mosse della disperazione

Licenziati senza futuroDiventano sempre più concreti i gesti di protesta degli insegnanti precari contro i tagli indiscriminati all’istruzione. Due attivissime precarie di Benevento, dopo essersi rinchiuse per più di 15 giorni in un asilo abbandonato e aver protratto uno sciopero della fame per quasi una settimana, si sono rese protagoniste di un altro eclatante gesto di protesta: hanno occupato parte dell’edificio che ospita l’Ufficio Scolastico Provinciale, esponendo dal balcone uno striscione abbastanza emblematico: “Licenziati senza futuro”. La loro protesta continua ad andare avanti e, proprio alla vigilia dell’assegnazione dei nuovi incarichi annuali (solo 140 posti disponibili), hanno deciso di mettere in atto un altro gesto che sicuramente attirerà l’attenzione delle istituzioni, con la speranza che possa sortire gli effetti sperati. Una delle insegnanti, Daniela Basile, ci spiega le ragioni di questa protesta: «Il nostro grido d’allarme andrà avanti fin quando non la smetteranno di trattarci come spazzatura indesiderata. Siamo precari da sempre e, con questi nuovi provvedimenti, possiamo anche smettere di sognare la chiamata quotidiana per una sostituzione momentanea. Solo nella nostra Provincia, infatti, ci saranno 200 posti in meno disponibili e già lo scorso anno altri 600 ne sono stati tagliati. Per non parlare della necessità di arruolare nuovi insegnanti di sostegno: solo a Benevento, ci sono 90 ragazzi diversamente abili che necessitano di un’assistenza nell’orario scolastico, ma solo la metà di essi riuscirà a ottenerla». La rabbia si legge nei suoi occhi, ma si denota anche un senso di rassegnazione che sembra pervaderla, soprattutto dopo che i sindacati hanno trovato l’accordo con la Regione per la stipula del contratto decentrato. E’ da due anni che le due colleghe provano a far sentire le proprie ragioni, ma, pur continuando a fare continui corsi di aggiornamenti, a loro spese, la situazione non si sblocca e giorno per giorno la situazione diventa sempre più difficile. Hanno lanciato continue richieste di sostegno, ma nonostante gli impegni aleatori dei politici di turno, nulla è cambiato, neanche la loro vita non vita di donne senza un lavoro, ma che continuano a mantenere una propria dignità.

Massimiliano Mogavero

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