Pubblicato il: 12 Settembre, 2011

Intervista a Luca Catalano Gonzaga

LCG_fot3Luca Catalano Gonzaga  si occupa da anni di foto giornalismo per varie riviste a livello internazionale. Svolge la professione di foto-reporter  in aree asiatiche, e non, fortemente sottosviluppate (Nepal, Zambia ed altre). E’  inoltre fondatore della “Witness Image”,  associazione  che realizza progetti fotografici sulle violazioni dei diritti umani.

1) Quando e come inizia la tua passione per la fotografia?

La mia passione per la fotografia è iniziata all’età di 14 anni, quando mi comprai una Canon AL1 grazie ad un risarcimento per un piccolo incidente avuto con la mia vespa.

Iniziai a fotografare per le strade di Roma e nelle feste dei miei amici, ma in particolare rimasi affascinato dalla magia della camera oscura.

2) In che modo comincia la tua carriera?

La mia carriera è iniziata all’età di 42 anni, quando presi la decisione di abbandonare il mio lavoro in azienda, per dedicarmi al fotogiornalismo.LCG_foto4

Dopo quasi 20 anni di attività lavorativa legata al marketing, alla comunicazione ed alla pubblicità  (ho lavorato presso la Mondadori pubblicità, Mediaset, Stream e Nbc Universal), ho deciso di trasformare la mia passione della fotografia in un’attività professionale.

Gli anni trascorsi nelle aziende, mi hanno insegnato come impostare, ottimizzare e proporre il mio lavoro, ed oggi, questo valore inestimabile, mi sta aiutando moltissimo a rendere il massimo in questo nuovo percorso professionale.

3) Ti sei ispirato a dei modelli in particolare?

Mi sono ispirato in particolare al fotoreporter italiano Francesco Zizola.

Proprio dopo un suo workshop non ebbi più esitazioni nel cambiare radicalmente il mio lavoro.

4) Tu da tempo collabori con grandi riviste internazionali: ci parli di questo aspetto della tua professione?

In questi ultimi anni la carta stampata vive un momento di profonda crisi, a causa di un radicale calo della raccolta pubblicitaria, elemento fondamentale per la sopravvivenza delle riviste periodiche e quotidiane.

Pensare di collaborare solo con le riviste non ti permette di mantenerti e di garantire continuità al tuo lavoro.

LCG_fotoPer questo motivo lo scorso anno ho creato un’associazione di nome “Witness Image” che ha come obiettivo quello di realizzare progetti fotografici sulle violazioni dei diritti umani attraverso finanziamenti di Fondazioni e Aziende.

5) Cosa ti permette di fare questa associazione?

Con la creazione di Witness Image  ho la possibilità di presentare progetti fotografici di lunga durata che prevedono diverse storie da raccontare e quindi di essere protagonista del soggetto che desidero immortalare.

In questo momento sto realizzano un progetto di durata di 2 anni, sull’impatto dei cambiamenti climatici nei confronti dei minori nei paesi in via di sviluppo.

6) Nella fotografia quanto conta la qualità degli strumenti utilizzati?

Conta molto, io utilizzo la Canon 5D Mark II che grazie per la sua elevata qualità tecnica mi sta aiutando molto, come poter fotografare a mano libera di notte o realizzare dei video professionali.

7) Il bianco e nero, una tecnica con cui tutti i fotografi si confrontano, nasce , a tuo avviso, come ‘effetto’ secondario, o come impostazione obbligatoria che deve già individuare i contorni e i contrasti del soggetto da fotografare?

Il bianco e nero è una tecnica fondamentale, per quanto mi riguarda.LCG_foto2

Mi sono avvicinato al colore con l’avvento del digitale, con la scomparsa delle pellicole in b/n ed il conseguente inutilizzo della camera oscura.

Il bianco e nero ti permette di imparare bene la gestione della luce, elemento fondamentale nella fotografia (del resto la stessa parola “fotografia” dal greco significa scrivere con la luce).

8) Si può diventare grandi fotografi senza frequentare accademie e senza conoscere la tecnica?

Assolutamente si.

Io sono un autodidatta, importante è scattare tanto (nel mio caso, quando non devo realizzare dei servizi fotografici, mi porto sempre una macchinetta compatta in tasca legata da una piccola cordicella direttamente ai miei pantaloni).

Altra cosa importante è vedere fotografie di altri fotografi, oggi grazie ad internet si ha a disposizione un archivio infinito senza necessariamente spendere tanti euro per acquistare libri fotografici.

luca-catalano-gonzaga9)      Ai nostri giorni in che modo l’artista può cogliere qualcosa di originale, in una società in cui è stato già fatto tutto e la tecnologia non ci lascia più alcuna immaginazione?

Io non credo che sia già stato fatto tutto, le idee originali nascono attraverso le proprie capacità ed esperienze.

Sicuramente oggi, più di ieri, le idee nuove sono fondamentali per differenziarsi dai propri concorrenti.

Inoltre considero  la tecnologia un’opportunità e non una limitazione per la ricerca di idee nuove.

Importante è essere sempre propositivi e costanti nelle proprie azioni, ripeto che le buone idee non arrivano per caso, ma a seguito di una tenace e costante attività lavorativa.

10) Hai dedicato ampi servizi fotografici ai luoghi delle regioni orientali, puntando l’attenzione sulla povertà, sul popolo che lavora, lasciando parlare la luce, i colori, richiamando  una timida idea del simbolismo.  Come nascono quelle fotografie?

Queste fotografie nascono dalla mia passione per le popolazioni asiatiche.

Mi piace molto trascorre del tempo con loro e conoscere il loro pensiero e le loro tradizioni.LCG_foto6

Mi dedico molto alla povertà e alle violazioni dei diritti umani in quanto ritengo che sia mio dovere dare un piccolo contributo all’interno di  questo mondo dove ci sono tante ingiustizie.

11) Se dovessi  rappresentare il potere attraverso un’immagine, quale sarebbe, nella tua visione, il soggetto principale?

La forza della natura.

12) La fotografia, infine, è  una forma d’arte con funzione sociale oppure soddisfa l’epiteto dell ‘art pour l’art’?

Se la fotografia non avesse avuto per me una funzione sociale, non avrei mai deciso di fare il fotografo.

 

Sabina Corsaro

 

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