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L’Experia a Palazzo di Città: sarà dialogo?

E’ il 18 Dicembre, quando a Palazzo degli Elefanti va in scena l’incontro tra il “Comitato per la Difesa dell’Experia” e i consiglieri comunali. La delegazione ha chiesto al Comune di pronunciarsi sulla vicenda e di sostenere la restituzione al Centro di Via Plebiscito 782. Al termine, il Presidente del Consiglio Marco Consoli ha annunciato la richiesta di convocazione di una seduta straordinaria. Sarà il preludio di un incontro con il Sindaco? “Deciderà l’assemblea”, ha affermato Consoli. Assenti i Capigruppo della maggioranza, ufficialmente impegnati altrove, il presidente del Consiglio comunale ha fatto gli onori di casa, assieme ai consiglieri Montemagno e Raciti del PD, e a Gemma Lo Presti, capogruppo de “La Destra- AS”. Consoli, già fautore dello sgombero del “CSOA Auro”, ha affermato di non aver cambiato idea sui centri sociali, per poi prendere atto della specificità del caso “Experia”: “La solidarietà al vostro Centro ha coinvolto una grande mole di cittadini, non un piccolo gruppo di militanti. E’ la prova che bisogna dialogare”. Un riconoscimento alla funzione sociale del CPO, condiviso con qualche distinguo da Gemma Lo Presti: “L’esperienza va eventualmente regolarizzata, in modo da costruire una pratica istituzionale di approccio alle esigenze dei quartieri popolari”. Già, il quartiere. Che l’Antico Corso resta il cuore del problema, l’ha chiarito l’intervento di Valeria Castorina, organizzatrice del doposcuola: “Abbiamo a che fare con trenta bambini del quartiere. Siamo un’alternativa alla strada”. E Valentina Riolo, consigliere PD della I municipalità: “Come si fa a spegnere un’esperienza d’aggregazione così riuscita, quando il Comune stenta a organizzare i suoi Centri, come “la Concordia” all’Angelo Custode e il “Midulla” a S. Cristoforo?”. Gigi Marino ha ribadito: “L’Ersu non ha bisogno di quello stabile e la Regione non ha alcun progetto. L’Amministrazione si pronunci sull’Antico Corso: vuole trasformarlo in campus o valorizzarne le ricchezze, curando le esigenze degli abitanti?”. Marino non ha dubbi: “Il Comune deve chiedere lo stabile alla Regione e assegnarcelo”. Risposta di Consoli: “Vedremo, ma nessuna soluzione estranea alla stipula di una convenzione sarà accettata”. E’ un inizio?

Enrico Sciuto