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L’Experia non si ferma: riaperta la Sacrestia dell’Idria

Tre settimane a rimuovere erbacce e rifiuti, assieme ai residenti di Piazza dell’Idria e di via di San Giuliano. E, ininterrotte, le attività di doposcuola con i bambini del quartiere fino all’inchiesta per la “Mappa del degrado”. E’ il tour de force dei volontari dell’Experia e del Comitato “Antico Corso”. Il 7 Aprile sono ufficiali la riapertura e la riconsegna alla cittadinanza di un luogo dimenticato e derelitto: la Sacrestia della Chiesa dell’Idria, al civico 6 della piazzetta incastonata tra le vie Mascali e Del Piano. Sta accanto al rudere della Chiesa, ingabbiato da vent’anni con un ponteggio metallico che lo puntella, evitandone il crollo. In alto, la targa bruciata dalla ruggine indicava, un tempo, gli estremi della ditta, ancora oggi proprietaria dell’impalcatura metallica. “Di chi siano i ponteggi non ci è ancora chiaro”, spiega Luigi Marino.“Certamente i proprietari del luogo pagano da vent’anni l’affitto della struttura di sostegno”. Già, il luogo. Chi è il proprietario della Chiesa dell’Idria, oggi sconsacrata, del cortile e della Sacrestia? “Forse l’ODA, la Curia… O il Comune oppure la Sovrintendenza… ”. Domande alle quali i volontari del CPO cercheranno di dare risposte, indagando e, soprattutto, reclamandole pubblicamente: “Ci dicano se il Comune spende dei soldi per questo posto e chi ne beneficia. Diano delle risposte al quartiere”. La piazzetta è parte del problema: “E’ stata riaperta grazie a una nostra lotta del 2000/01, ma la sua sistemazione non è mai stata completata dal Comune”, dice Marino. I volontari sostengono, inoltre, che la presenza di resti archeologici del Cinquecento è più che verosimile, vista la vicinanza della Torre del Vescovo e del Bastione degli Infetti: “Che ne dice la Sovrintendenza?”. Quel che è certo è che lì dove c’era un ingresso sbarrato a celare sterpaglie e rifiuti, con topi e infiltrazioni a invadere le abitazioni attigue, troviamo adesso un cortile con due alberi. “La Giunta comunale predica legalità, ma pratica l’incuria con una politica che favorisce gli amici e crea disagio. Senza giustizia sociale, non può esserci legalità”, concludono i volontari. Che il 22 Maggio saranno a S. Cristoforo, per proporre assieme al “Gapa” la loro idea di quartiere.

Enrico Sciuto