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La diversità come ricchezza

Tra i tanti compiti educativi sicuramente quello che forse risulta più difficile è insegnare ai figli ad accettare e rispettare l’altro indipendentemente dal colore della pelle, dalla religione, dalle differenze sociali e culturali, spesso la diversità è vista come un problema, invece deve essere intesa come ricchezza.

Solo se c’è diversità c’è confronto, scambio di idee e crescita personale, ogni soggetto è una persona portatrice di un proprio e personale bagaglio di esperienze e lo scambio è importante, non si può rimanere chiusi nel proprio vissuto ignorando gli altri solo perché “diversi” da noi, gli altri vanno ascoltati e rispettati senza nessun pregiudizio.

Il bambino che sarà stato guidato al confronto diventerà l’adulto che non giudicherà ma ascolterà i punti di vista degli altri, si confronterà con persone che hanno un lavoro diverso dal suo, opinioni politiche diverse, un modo di vivere diverso.

Ma il genitore spesso non è in grado di insegnare la cultura della diversità come ricchezza, è il primo che mette a tacere le persone con idee diverse, pensa di avere sempre ragione ed oltre la sua non riconosce altre verità, si dovrebbe essere un po’ più umili e meno presuntuosi, accettare i successi altrui e riconoscerne i meriti e evidenziare i pregi e le risorse di ogni soggetto, inoltre ogni figlio non deve essere lodato eccessivamente, dire al bambino in continuazione che è il più bello ed intelligente di tutti può comportare problemi di relazione in quanto penserà di essere superiore ai compagni ed essendo concentrato soltanto su sé stesso non riconoscerà le doti altrui.

Ogni persona ha pregi ed  abilità  e nel confronto con l’altro bisogna evidenziarli, la persona che svolge un lavoro più umile del nostro e che non ha una laurea sicuramente ha molte capacità che noi nemmeno conosciamo, una persona disabile ha molti pregi che noi non abbiamo ( personalmente lavoro nel mondo dei disabili e mi hanno sempre ascoltato, amato e rispettato senza nessuna invidia al contrario di alcuni familiari e colleghi), soltanto ascoltando le idee diverse dalle nostre possiamo crescere e maturare e conoscere altri punti di vista rispetto ad un problema o ad un avvenimento.

Educhiamo i nostri figli all’ascolto, al dialogo, al confronto, all’esistenza di molteplici verità,  solo così sapranno mettersi nei panni dell’altro senza farsi guidare da falsi pregiudizi e luoghi comuni.

La Pedagogista, Mediatore Familiare
Dott.ssa Claudia Dell’Aquila