Pubblicato il: 23 Marzo, 2010

La lenta agonia delle biblioteche siciliane

Purtroppo non è un fenomeno nuovo quello dei tagli operati al settore bibliotecario. Si tratta di vicende lunghe più di un secolo che hanno dato vita, o meglio morte, all’attuale sistema bibliotecario italiano e siciliano in particolare. Infatti il bilancio di previsione della Regione Sicilia per l’esercizio finanziario 2010, già approvato, prevede una vera e propria mattanza per il settore dei beni culturali e delle biblioteche in modo specifico. Così, i già esigui fondi stanziati negli anni precedenti, sono stati quasi azzerati e, mentre le nostre biblioteche sono destinate a diventare magazzini di polvere, la presidente della sezione Sicilia dell’AIB (Associazione Italiana Biblioteche), dott.ssa Simona Inserra, ha inviato al presidente della Regione Raffaele Lombardo, una lettera in cui manifesta viva preoccupazione per i pesanti tagli previsti e chiede al governo regionale di riconsiderare i provvedimenti già sanciti.

Infatti le spese per il Servizio Bibliotecario Regionale sono state ridotte di un terzo e i capitoli sui contributi, sull’acquisto di pubblicazioni, sulla conservazione e sul restauro, dotati già di somme irrisorie, sono stati annullati. Così facendo si costringeranno le biblioteche a chiudere, a non poter più aggiornare il proprio patrimonio librario e, presumibilmente, i cataloghi online, risorsa importantissima per la cooperazione tra i vari istituti, verranno oscurati. Inoltre non potrà più essere garantita la valorizzazione dell’inestimabile materiale librario che la Sicilia possiede, non sarà più possibile restaurare opere antiche e quindi è a rischio la fruizione stessa dei libri, l’accesso alla conoscenza, alla cultura e all’informazione, diritti inviolabili di ogni cittadino.

Come se non bastasse il governo Lombardo ha previsto l’accorpamento dei servizi per i beni bibliografici delle Soprintendenze con altri servizi, come quello per i beni etno – antropologici e storico – artistici, riducendo di fatto la specificità di ogni settore.

Giuseppina Cuccia

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