Pubblicato il: 11 Novembre, 2008

La lunga “notte” dell’Italia

Ma cosa succede alla povera vecchia Italia? Questo strano mondo, dove tutto è possibile, dove “il limite” è solo il passo che precede l’escamotage per aggirarlo. Eccola, l’Italia di oggi: un calderone dove fermentano insieme problemi di ogni natura. Dalla proposta di sottoporre a revisione alcuni articoli della Costituzione, all’interminabile dibattito sul “conflitto d’interesse” che fa vergogna ad uno stato che si definisce democratico, alle città sommerse da immondizia, al turbine di riforme e rispettive proteste che abbracciano ogni settore, da decenni, ormai, una tempesta socio-politica ed economica si abbatte sul nostro Paese. E poi ancora: governi sempre più inclini a chiudere gli occhi sui problemi della povera gente, opposizioni sempre pronte a contestare più che a suggerire, a distruggere più che costruire.

Ma non è tutto. Quando il Potere aggira le regole dello Stato, allora, quest’ Italia diventa anche “l’Eldorado” prediletto di chi infrange la legge, la culla di chi commette un crimine che, dopo innumerevoli rinvii a giudizio, solo raramente sarà punito. E intanto, se da un lato chi comanda ha bisogno di farlo senza troppi intralci giuridici, dall’altro, chi trova la forza e il coraggio di denunciare fatti e misfatti di questo inaccettabile universo finisce, troppo spesso, per ritrovarsi spaventosamente solo. E c’è un sistema che non ha voglia di ascoltare la protesta di chi grida per le piazze perché qualcosa, evidentemente, non va. E non c’è voglia di rispondere, con riforme vere, alle richieste di milioni di giovani che, in fondo, chiedono solo una rivalorizzazione del diritto allo studio. Diritto – quest’ultimo- la cui importanza sembra sfumare sempre più di riforma in riforma, di fronte ad una costante tendenza alla privatizzazione delle Università, principale conseguenza dei ricorrenti tagli ai fondi destinati alla ricerca. Eppure, nonostante tutto questo, si fa presto, poi, a criticare la preparazione di giovani e neolaureati, ai quali – oggi – si offrono sempre meno incentivi per crescere culturalmente e professionalmente.

Ma cos’è veramente quest’ Italia ? Forse semplicemente un Paese europeo ancora troppo lontano dall’Europa, da sempre il giocattolo preferito di chi comanda e la trascina stanca da un passato tanto difficile quanto singolare ad un futuro opaco e sospeso ad un filo di “chissà se…”. Oggi, non manca mai chi – tra ironia, rabbia e commuovente amarezza – canta e scrive delle debolezze e delle piaghe di questo Paese straordinario che, tra una politica dissestata e un’economia che fatica a ripartire, non ha ancora avuto il coraggio di alzarsi in piedi e cambiare volto. Eppure, tra caos, incertezza e anche un po’ di delusione, per fortuna, c’è anche chi vuole credere ancora a questa “bella Italia addormentata” che, come nelle fiabe, aspetta fiduciosa che un “principe azzurro” venga a svegliarla da questo lungo, triste sonno…

Francesca Licitra

Displaying 1 Commento
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  1. Simona ha detto:

    Condivido pienamente la tua analisi della situazione attuale. L’Italia sta vivendo un periodo critico e purtroppo sono poche le persone giovani come te che riescono a dar voce a questo clima di malessere!! Speriamo che chi di competenza riesca ad attivarsi per dare una svolta alla precarietà dilagante….

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