Pubblicato il: 17 Gennaio, 2009

Dov’è finita la macchina del tempo?

cronovisoreChi non ha mai sognato di rivivere un momento passato particolarmente felice,divertente oppure simpatico della propria vita? Chi non ha sognato di ritornare indietro nel tempo ed essere presente durante un avvenimento importante della storia? Viviamo in un mondo dominato dal progresso che rende tutti schiavi della tecnologia, una tecnologia che sfida tutte le leggi possibili dell’universo. Questo mondo, tuttavia, cela quella che è forse la scoperta più sensazionale e allo stesso tempo più spaventosa che il genio umano potesse progettare: la Macchina del Tempo. Ebbene la Macchina del Tempo esisterebbe e sarebbe nascosta in Vaticano. Inventore di questo straordinario strumento,capace di captare e riproporre visivamente e acusticamente gli eventi passati, era stato il padre benedettino Pellegrino Ernetti, mancato nel 1994, specialista di fisica quantica e subatomica, nonché docente al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. Per ricostruire e studiare questa materia complessa ed affascinante, padre Pellegrino si avvalse dell’esperienza di specialisti e fu anche grazie a loro che cominciò ad elaborare il sistema che portò alla sensazionale scoperta del cronovisore. Del cronovisore o più semplicemente macchina del tempo si è sempre parlato e si parla anche oggi, ma le prove della sua esistenza non sono mai state addotte. L’ipotesi è che il cronovisore sarebbe stato smontato, messo fuori uso e sarebbe ora custodito in Vaticano. A rivelare l’incredibile scoperta fu un libro: “Le nouveau mystère du Vatican” (Il nuovo mistero del Vaticano) di padre François Brune,un sacerdote francese plurilaureato, docente di teologia e Sacra Scrittura e grande conoscitore dei fenomeni paranormali. Della sconvolgente apparecchiatura si era già parlato negli anni 70 e la scoperta aveva creato numerose agitazioni. In un’intervista pubblicata il 2 Maggio del 1972 da La domenica del corriere, padre Ernetti spiegò al giornalista Vincenzo Maddaloni i principi di base del cronovisore: “L’intera elaborazione si basa su un principio di fisica accettato da tutti, secondo il quale le onde sonore e visive,una volta emesse, non si distruggono ma si trasformano e restano eterne, quindi possono essere ricostruite come ogni energia, in quanto esse stesse sono energia. Il fatto che noi non vediamo e non udiamo non significa che non esiste altro, ma soltanto che occorrono determinati apparecchi che ci facciano udire e vedere“.

Padre Pellegrino costruì dunque la macchina e i risultati furono portentosi. Per usare le sue stesse parole : “Volevamo per prima cosa verificare che quello che vedevamo fosse vero. Così iniziammo con una scena abbastanza recente. Regolammo l’apparecchio su Mussolini che pronunciava uno dei suoi discorsi. Poi risalimmo nel tempo, captando Napoleone (era il discorso con il quale annunciava l’abolizione della Serenissima Repubblica di Venezia per proclamare la Repubblica Italiana). Successivamente andammo nell’antica Roma, una scena del mercato ortofrutticolo di Traiano; un discorso di Cicerone, uno dei più celebri: la prima Catilinaria. Abbiamo visto ed ascoltato il famoso: “Quosque tandem Catilina“. Non solo: fu anche udito e trascritto l’intero testo di una tragedia di Quinto Ennio: il Thyestes. Ma,cosa ancora più sconcertante, fu assistere alla Passione di Gesù in ogni dettaglio, la sua morte in croce e la sua resurrezione”. Padre Ernetti disse che tutto fu filmato e mostrato a Papa Pio XII , al Presidente della Repubblica, ai membri dell’Accademia Pontificia e ad importanti personalità della politica e del Vaticano. La vicenda suscitò grande scalpore e polemica, anche perché al grande pubblico non fu permesso di vedere nulla. Il giornalista Vincenzo Maddaloni affermò di aver visto l’immagine di Gesù, il suo vero volto. Poi di colpo fu messo tutto a tacere. Anche padre Ernetti non parlò più e la notizia della grande scoperta fu a poco a poco dimenticata. Ma come mai tutto fu messo a tacere? Padre Bruno offrì questa spiegazione: “Tutti coloro che videro il cronovisore in funzione, capirono che quello strumento era potenzialmente molto pericoloso e avrebbe potuto sconvolgere la vita dell’umanità. Non ci sarebbero stati più segreti scientifici, politici, diplomatici, né segreti di Stato. Non ci sarebbe stata più vita privata. In mano a personaggi senza scrupoli avrebbe potuto essere utilizzata in maniera sconsiderata, con conseguenze pesantissime, per questo fu smontata e consegnata alle autorità ecclesiastiche”. Padre Ernetti fu d’accordo e perciò decise di non divulgare la scoperta. Se tutta questa vicenda sia frutto di fantasia o meno non lo sappiamo. Quello che ci chiediamo è: fino a che punto può spingersi la scienza? Se esistesse la speranza un giorno di poter vedere il viso del grande Giulio Cesare, dell’impavido Alessandro Magno o vedere i combattimenti mortali dei gladiatori all’interno del Colosseo? Tutti avvenimenti che hanno ispirato i più grandi registi del mondo. Se tutto ciò fosse possibile allora significherebbe che la scienza avrebbe vinto anche su ciò che la mente umana ha di più intoccabile: l’immaginazione. Nulla sarebbe più immaginabile.

Roberta Leonardo

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