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La P3, un vero sistema di potere

La nuova loggia massonica P3 è una boutade giornalistica o un sistema di potere ben consolidato? Se ne è discusso nell’ambito di un convegno tenutosi a Benevento, in occasione della presentazione del libro-inchiesta “P3. Tutta la verità”. Il libro, scritto da Filippo Barone e Giusy Arena, giornalisti di Annozero, è un viaggio nei misteri della massoneria italiana. Si parte dal 1981, l’anno in cui vennero scoperti, a casa di Licio Gelli, i documenti scottanti della P2, fino ad arrivare alla moderna P3, in un passaggio condotto grazie a un’intervista a Gioele Magaldi, capo massone del Grande Oriente Democratico. Le rivelazioni di Magaldi appaiono clamorose: si racconta, infatti, che a capo della nuova loggia massonica ci sia Silvio Berlusconi che viene considerato addirittura un maestro illuminato che, terminata l’avventura della loggia P2, ha deciso di costituirne una tutta sua. Da quel momento sono entrati a farne parte tutti i fedelissimi berlusconiani: Previti, Dell’Utri, Pisanu, Verdini. Magaldi racconta di rituali massonici che si tengono nell’abitazione del Presidente del Consiglio, ad Arcore, di riunioni in cui vengono pianificate le scelte politiche successivamente messe in atto attraverso ordini impartiti ai politici del Pdl che si trovano così a dover accettare ordini e compiti imposti. Un’organizzazione ben distribuita nel mondo di potere come testimoniano le numerose inchieste in cui i vari Carboni, Lombardi e Verdini, “messaggeri del grande capo”, sono accusati di voler influenzare la Corte Costituzionale per il lodo Alfano e di voler evitare i controlli degli ispettori sulle liste che appoggiavano Formigoni alle scorse elezioni regionali, in Lombardia. Una realtà consolidata anche nella provincia di Benevento, dove diversi avvocati e magistrati sembrano essere in stretti rapporti con i massimi esponenti massonici. Senza dimenticare  la vicenda di Nunzia De Girolamo, parlamentare sannita in quota Pdl, chiamata in causa dalle rivelazioni di Arcangelo Martini, il quale la accusa di aver partecipato a diversi incontri tenutisi nell’abitazione di Denis Verdini. Ancora più clamorosa è la vicenda che riguarda un altro parlamentare Pdl, Massimo Maria Berruti, fratello di un magistrato beneventano ed ex capitano della Guardia di Finanza: Berruti, dopo esser stato accusato di aver intascato tangenti, ha lasciato l’incarico per diventare consulente fidato di Silvio Berlusconi nella società Fininvest; oggi, ovviamente, siede a Montecitorio.

Massimiliano Mogavero