La peste, eredità dei rifiuti della politica italiana
Venerdì 19 novembre, è stato presentato a Nola “La Peste”, il nuovo libro di Tommaso Sodano, un’inchiesta scritta a quattro mani con la collaborazione di Nello Trocchia. Sodano, ex Senatore della Repubblica ed ex Presidente della Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali del Senato, in questo libro-inchiesta denuncia, attraverso precise documentazioni, le infiltrazioni camorristiche nel ciclo dei rifiuti, le convenienze della politica e gli interessi della massoneria. Un libro che è quasi autobiografico visto che Sodano da anni si è schierato attivamente in difesa dei popoli martirizzati da una gestione dei rifiuti scellerata, denunciando più di una volta le innumerevoli irregolarità dell’intero ciclo. «Nel ’94 – esordisce l’autore – per la presenza massiccia di infiltrazioni camorristiche nella gestione dei rifiuti campani, lo Stato italiano decide il commissariamento, affidando la gestione all’allora Prefetto di Napoli, Improta. Se si scorrono a ritroso gli anni passati da questa decisione, ci si rende conto che, ancora oggi, sono presenti attivamente nella gestione del ciclo dei rifiuti, imprese che hanno ricevuto l’interdittiva antimafia. Sedici anni di gestione in cui si sono alternati Prefetti, Presidenti di Regioni e i più alti uomini dello Stato, con poteri straordinari, e il sistema marcio non è stato fermato. Perché?». È questa la domanda più ricorrente che si pone Sodano, riuscendo, stavolta, a darsi una risposta: «Perché la camorra è lo strumento più efficace di una politica corrotta e lo si evince dal fatto che, in tutti questi anni, l’unico a denunciare alla Procura la situazione sono stato io; non c’è stato un politico, né di destra né di sinistra, che lo abbia fatto». Le recenti elezioni che hanno portato a un cambio di guardia sia in Regione che nella Provincia di Napoli potevano essere la linea di rottura con il passato, ma ancora una volta tutto si è rivelato puramente illusorio: «L’amarezza più grande – continua Sodano – è nata dall’elezione di Cesaro come Presidente della Provincia e di Caldoro come Governatore della Campania: questi sono uomini che negli anni addietro hanno avuto ruoli importanti nella gestione dei consorzi e i disastri che hanno fatto sono sotto gli occhi di tutti; non saranno certamente questi soggetti a cancellare l’onta dei rifiuti da Napoli». L’autore poi conclude: «Ci sono tanti interessi intorno al ciclo dei rifiuti: politica, camorra, massoneria. Il nostro territorio è devastato e i controlli latitano, ma dobbiamo continuare a denunciare, per toglierci quella camicia di forza che ci hanno costretto a indossare».
Massimiliano Mogavero