La Riforma Gelm…Tremonti
Dopo mesi di proteste che non hanno portato ad alcun passo indietro da parte del governo, i precari della scuola hanno deciso che è giunto il momento di alzare il tiro. Il 25 Febbraio nell’aula A1 del Monastero dei Benedettini di Catania si è svolta un’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadinanza, in cui alcuni rappresentanti del Coordinamento Precari Scuola hanno aggiornato i presenti sulle precedenti attività del gruppo e soprattutto sulle future iniziative. Le più importanti saranno uno sciopero nazionale che avrà luogo il 12 Marzo e lo sciopero degli scrutini (sarà indetto nei giorni degli scrutini, momento cruciale per ogni scuola). Quest’ultimo, in particolare, rappresenterà una vera e propria ultima spiaggia prima che la riforma del sistema scolastico diventi realtà. Non sarà facile, però. Un docente di ruolo, uno dei pochi presenti, è intervenuto a questo proposito: “non dimentichiamo che la riforma causerà la messa in mobilità di tantissimi docenti di ruolo a causa della riduzione delle ore di lezione. Non sono quindi solo i precari, nemmeno considerati in quanto categoria, che devono preoccuparsi”. Secondo lui, lo sciopero degli scrutini non funzionerà. Sarà il primo ad aderire, ribadisce, ma il Movimento dei Precari ha il difetto di essere troppo eterogeneo e disorganizzato per riuscire a portare avanti una protesta importante e ai limiti della legalità come lo sciopero degli scrutini. Ci vorrebbe l’appoggio dei grandi sindacati, che però, oltre a dichiarazioni di circostanze, fanno orecchie da mercante. Inoltre, ancora secondo il docente, la linea adottata dal Movimento nel pubblicizzare i propri scioperi è errata. Non bisogna puntare sul fatto che ci sono tagli ai fondi. Si sa, non è la Riforma Gelmini, è la Riforma Tremonti, dettata esclusivamente da motivi economici. Per attirare l’opinione pubblica bisogna far capire alla popolazione che l’intero futuro del paese verrà messo in discussione.
Tomas Mascali