Pubblicato il: 9 Ottobre, 2009

Le ceneri di Sturzo: un Convegno internazionale

Le ceneri di SturzoCinquant’anni fa moriva Luigi Sturzo. Il “Rinnovamento Nello Spirito Santo” ha celebrato la ricorrenza, dal 2 al 4 ottobre, con il “Convegno internazionale sturziano”. La poderosa macchina organizzativa ed economica del movimento ecclesiale, forte di duecentomila aderenti e del suo braccio secolare, la Fondazione “Di Vincenzo”, ha portato al cospetto del ritratto di “Don Luigi”, come ama chiamarlo il presidente Salvatore Martinez, esponenti del mondo finanziario, politico e accademico, provenienti da ogni parte del Paese. All’inaugurazione c’erano le più alte autorità civili e religiose, dal vicepresidente della Commissione europea Tajani agli esponenti delle istituzioni locali, passando per il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Sul versante ecclesiastico, il Vicario Generale del Papa, Angelo Comastri, guidava la delegazione vaticana, seguito dal Sottosegretario del Pontificio Consiglio per i Laici Carriquiry e dal Cardinal Crociata, segretario generale della CEI. Sturzo sarebbe stato a disagio in mezzo a tanto sfarzo, ma quella platea così composita ha il merito di testimoniare il carattere di un uomo d’inarrivabile equilibrio. Che cosa significò per un prete di provincia, obbediente alla Chiesa e al Papa nello svolgimento del Ministero, superare il “Non Expedit”, fondando un partito aconfessionale e indipendente dalle gerarchie ecclesiastiche? E quanto dovette essere arduo per un uomo di fede, divenire l’ideologo e il primo segretario di quella formazione, donando nel frattempo alla cultura laica italiana straordinarie opere di sociologia e politica? Sturzo rimase sempre e innanzitutto un sacerdote. Eppure ciò non gli impedì di istituire società di mutuo soccorso, istituti di credito e cooperative per lo sviluppo dell’agricoltura e dell’artigianato locale, oltre che di divenire prosindaco di Caltagirone, consigliere provinciale di Catania e, da lungimirante assertore dell’autonomia comunale, cofondatore e vice – presidente dell’Associazione dei Comuni italiani. Luigi Sturzo, sacerdote dalla salute cagionevole, fu un gigante della politica europea, amico e ispiratore di Adenauer, teorico dell’integrazione politica continentale e di quella “economia sociale di mercato” costituente l’identità dell’Unione. La prolusione che ha aperto il convegno, affidata a Monsignor Comastri, ha reso omaggio al Don Sturzo testimone di fede, assertore del ruolo della Chiesa nella società e del Cristianesimo nella Storia. Almeno una citazione, in verità, avrebbe meritato il rilievo che la dottrina sociale della Chiesa e l’umanesimo cristiano ricoprirono nella formazione e nell’opera del sacerdote. Neppure la testimonianza di Lech Walesa, premio Nobel per la Pace e fondatore di “Solidarnosc”, ha reso giustizia a quest’aspetto della personalità di Don Luigi Sturzo. Un cattolico non modernista, ma inconfutabilmente moderno.

Enrico Sciuto

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