Le confidenze di Molly Bloom
“Monologo teatrale di Gabriele Vacis ed Arianna Sommenga”
Sul palco solo una sedia, qualche fazzoletto ed un bicchiere d’acqua; poi lei. Arianna Sommenga s’immerge nel suo personaggio facendo trascorrere pochi interminabili minuti di silenzio. Lo sguardo è verso la platea ma gli occhi guardano oltre…persi in un preludio di pensieri e sensazioni che già il pubblico assapora. Comincia con voce tremante un monologo interiore scandito solo dal tocco delle ore delle campane di una chiesa. Un discorso fatto a se stessa in una notte passata con gli occhi nel letto sbarrati a pensare.
La Molly, in scena al Teatro Ringhiera nella periferia di Milano, celebra i tratti fondamentali del personaggio di Joyce rielaborati dall’attrice e dal regista Gabriele Vacis. Quella sul palco è una donna dei nostri tempi che si esprime con un linguaggio diretto a volte anche volgare, ma che è capace di alternarlo squisitamente ad un altro sensibile e delicato usato da lei quando non riesce a trattenere le lacrime. Centro dei suoi pensieri è l’ennesimo tradimento del marito; uomo che ha saputo conquistarla in gioventù e di cui lei è ancora follemente innamorata. Molly ci racconta con toni caldi e inteneriti di come sia nato il loro amore, poi al pensiero del tradimento diventa sprezzante e ci confida come si senta superiore a questi affronti perché consapevole di piacere ed attrarre molti uomini, di cui racconta civettando le situazioni seduttive. Rievoca poi i lontani amori…tutti pregni di quel sentimento e di quella passione che non le fanno tornare in mente che lui: il compagno che la tradisce e di cui non può fare a meno.
Qui scendono le lacrime…un misto di rabbia per l’incapacità di reagire e di dolore.. perché non riesce più a sentirsi amata. Le confidenze al pubblico si susseguono così, con alternarsi regolare di ilarità e malinconia, forse un po’ troppo scandito ma che non risulta comunque mai falso agli occhi del pubblico grazie alla notevole capacità interpretativa dell’attrice che per un’ ora è la sola padrona della scena e la doma abilmente. La sensazione dello spettatore varia a seconda dei momenti: egli saprà sentirsi in un ambiente raccolto ed informale dove un’amica ci racconta di sé, perché è in questi toni che si confida Molly Bloom, mentre durante le battute più toccanti sentirà il salto di qualità espressivo dell’attrice e questo non potrà non trasmettergli un senso di estraniamento, di ritorno al suo ruolo di spettatore ormai però segretamente coinvolto dall’intimità del personaggio.
Eleonora Tosco