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Le seguaci di Ana

Ana come una musa, come una persona cara, come una Dea. Ana è la dea della magrezza. Ana è l’Anoressia. Esistono siti attualmente destinati al ‘culto di Ana’ che diffondono terrore attraverso un manifesto con cui ostentano la loro linea ‘ideologica’. Per le seguaci di Ana, adolescenti alle prese con le loro paure ed incertezze, l’anoressia rappresenta una scelta, una volontà, un ideale persino (quello dell’essere umano che riesce a controllare un istinto come la fame). Tra le frasi più terrificanti erge quella secondo la quale “Ana è Arte”: le seguaci sono fiere di saper modellare, plasmare, cambiare il loro corpo come fosse creta… E poi altro come: “Ana è libertà”, “Ana è il segreto”, “Ana è l’orgoglio di pochi” e la convinzione che “la malattia ti capita, l’anoressia è una libera scelta”. Ci sono molte altre frasi che sconvolgono e che lasciano un profondo senso di paura ed esistono ragazze che si lasciano abbagliare da queste sterili e incomprensibili (se non insensate) concezioni e visioni del mondo e di se stesse. I siti ‘pro-Ana” tendono ad aumentare ogni giorno e su essi si leggono vere e proprie adorazioni, invocazioni, preghiere, come questa:
“Cara Ana, ti offro l’anima, il cuore e il corpo. Ti prego: dammi la saggezza, la fede, il peso di una piuma. Ti imploro: aiutami a fluttuare leggera, a dimagrire fino all’osso, a detestare il cibo, a odiare la mia immagine riflessa nello specchio. Ti dono la mia vita. Io sarò per sempre la tua fedele discepola. Finchè morte non ci separi”.
L’anoressia intesa come ‘culto’ viene vissuta quasi come una nuova filosofia di vita e sembrerebbe essere lontana dall’anoressia descritta come patologia nei testi di medicina, in cui i primi casi anoressici vengono fatti risalire alla fine del’600. In base a quanto scritto in essi fu nell’’800 poi che si diede a questa patologia il nome con cui oggi è conosciuta che deriva dal greco anorexia, ovvero mancanza di appetito. In relazione alle cause scatenanti dell’ anoressia coesistettero fino alla metà del 1900 due diverse scuole di pensiero: per alcuni l’origine della malattia era da ricercarsi in disturbi psicopatologici, per altri questa era provocata esclusivamente da fattori organici come la disfunzione di alcune ghiandole. Oggi rappresenta un fenomeno che, partendo dagli Stati Uniti (come tutte le mode e le novità), inevitabilmente poco per volta si diffonderà negli altri Paesi. Su questi siti l’orrore è costantemente stimolato: vengono consigliati farmaci per facilitare il vomito, si svelano i trucchi per cercare di perdere anche il mezzo chilo in più, vengono sfoggiati corpi scheletrici, raccapriccianti. Lo scopo della Thinspiration (da “Thin” che significa sottile) è quello di ‘creare’ ammassi di ossa rivestiti dalla sola epidermide.L’orrore non finisce qui: attraverso questi siti vengono proposte iscrizioni a campeggi allo scopo di insegnare a digiunare e a vomitare.
Il fenomeno dei siti ‘pro-Ana’ sembra volerci dire che sta nuovamente facendosi strada la disperata esigenza dell’adolescente di voler appartenere ad un gruppo, qualsiasi esso sia, persino ad un gruppo che marcia verso la morte. Ma l’altra anoressia, quella legata al dolore che si consuma nel silenzio di una solitudine,quello che nasce dalla fragilità e dalla incomunicabilità dell’io col mondo e dal suo rifiuto, quella è tutta un’altra storia.

Sabina Corsaro